Scuola, tagli all’assistenza e al sostegno. In provincia di Treviso 4 mila studenti penalizzati
I più fragili sono 1.100 e hanno bisogno di un Oss. Mancano anche 357 insegnanti qualificati per i ragazzi con certificazione
Mattia Toffoletto
Bruttissima scoperta alla campanella del primo giorno di scuola: bambina con grave disabilità iscritta alla primaria Nostra Famiglia di Santa Maria del Rovere si vede decurtare cinque ore coperte dagli addetti all'assistenza. Il caso, denunciato da una mamma, si somma ad altri evidenziati nella stessa scuola e in altri plessi della provincia, diventando cartina al tornasole dei pesanti disagi legati alle carenze di personale sanitario in questo momento storico, nello specifico operatori socio sanitari.
L'Ulss 2, che ha competenza per gli addetti all'assistenza (si affida alla coop Il Girasole), calcola nei tre distretti la mancanza di 50 oss, quantitativo che eviterebbe i tagli orari nella copertura - in orario scolastico - degli alunni disabili gravi.
Sono circa 4 mila nella Marca gli scolari delle materne e in età dell'obbligo con certificazione (e quindi docente di sostegno o educatore), di cui 1.100 necessitano dell'addetto all'assistenza. Senza contare che quest'anno le certificazioni con richiesta di addetto all'assistenza, per il solo distretto di Treviso, sono cresciute di 100 unità, salendo da 400 a 500.
Così, per venire incontro alle esigenza di tutti, si sono dovute tagliare alcune ore di assistenza ad alcuni bambini per non lasciare scoperto nessuno.
«Mia figlia ha una disabilità grave, deve essere assistita h24», attacca la madre, «inaccettabile siano state tolte cinque ore di assistenza. Ora ne restano 12, per il resto devono arrangiarsi i docenti di sostegno: non è possibile». Chi sono gli addetti all'assistenza? Operatori socio sanitari (oss) che assicurano supporto, per alcune ore della giornata, a studenti con grave disabilità. Si affiancano ai docenti di sostegno. La bambina in questione frequenta la scuola elementare alla Nostra Famiglia, plesso del Comprensivo Martini di Treviso. La frequenza quotidiana è dalle 9 alle 16. Già l'addetto all'assistenza non può coprire, per motivi di disponibilità, l'intero monte ore. Con la diminuzione decisa quest'anno, però, le ore sono calate da 17 a 12. «Di fatto le ore coperte dall'addetto all'assistenza si riducono quasi a due al giorno. Ma mia figlia deve essere seguita sempre», incalza la mamma.
«Siamo consapevoli della situazione. C'entrano le disponibilità negli organici, ma non sono questioni su cui possiamo intervenire», spiega Luana Scarfì, preside del Comprensivo Martini. La competenza è infatti dell'Ulss 2 e gli oss sono gestiti dalla coop Il Girasole, vincitrice dell'appalto. Una settimana fa gli operatori mancanti in provincia risultavano 60, con le ultime assunzioni si è scesi a 50. Nicola Michieletto, coordinatore infanzia, adolescenza, famiglie e consultori Ulss 2, non fa giri di parole: «Non si trovano oss, così si è seguita la strada della distribuzione solidale. Abbiamo fatto un ragionamento a livello etico e umano: piuttosto che tutto a uno e niente a un altro, si è deciso di garantire l'addetto all'assistenza a tutti coloro che ne avevano necessità, non lasciando scoperto nessuno. I Comuni hanno delegato l'Ulss, noi facciamo gli appalti, vinti dalla coop Il Girasole. Il problema è che queste figure professionali mancano, non si può dare ciò che non si ha. Senza i tagli di alcune ore, il rischio era lasciare senza assistenza alcune persone, creando disagi eccessivi alle rispettive famiglie».
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