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Tragedia di Ca’ di Rajo: Alberto è fuori pericolo, autopsia su Bettollini

Il 31enne di Cordignano è uscito dal coma indotto. Oggi, martedì 19, l’esame sul corpo del 46enne morto nell’autoclave

Francesca Gallo
1 minuto di lettura
Alberto Pin, il 31 di Cordignano, è fuori pericolo 

È fuori pericolo Alberto Pin, il capo cantina 31enne di Cordignano, rimasto gravemente ferito nella tragedia di Ca’ di Rajo, a San Polo di Piave, in cui ha perso la vita l’enologo bassanese Marco Bettollini. La notizia ha fatto tirare un grande sospiro di sollievo ai familiari e ai tanti che conoscono il giovane. Pin è stato trasferito al reparto semi intensivo dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ed è in costante recupero. Il 31 enne, lo scorso giovedì, era stato ricoverato in Terapia intensiva in prognosi riservata all’ospedale trevigiano e le sue condizioni erano state definite inizialmente molto gravi.

Mentre era rimasto nell’autoclave, aveva respirato aria povera di ossigeno, rischiando gravi danni cerebrali. Ma la sua giovane età, la sua forza e l’impegno profuso dai medici hanno fatto sì che Alberto sia riuscito a riprendersi.

Le buone notizie che arrivano dall’ospedale di Treviso hanno tenuto banco a Cordignano. Sullo sfondo restano le domande sulle ragioni che hanno provocato questo gravissimo incidente sul lavoro che ha coinvolto due esperti del settore.

Oggi martedì 19 settembre la Procura conferirà l’incarico al medico legale Alberto Furlanetto di effettuare l’autopsia sul corpo di Marco Bettollini, il 46 enne morto a causa delle esalazioni fatali dalla autoclave in cui era entrato per prestare soccorso al collega. Non è escluso che l’esame autoptico possa essere eseguito già nel pomeriggio. La Procura vuole, infatti, capire la dinamica esatta della morte. Se Bettollini sia morto per annegamento o asfissia.

L’enologo bassanese era intervenuto nel tentativo di salvare il collega Alberto Pin dall’autoclave dove era rimasto intrappolato. Purtroppo, l’atmosfera satura di sostanze gassose gli era stata fatale. Bettollini aveva perso subito dopo i sensi ed era morto nei pochi centimetri di vino rimasto sul fondo della cisterna. L’autopsia fornirà solo un tassello all’indagine. La domanda principale riguarda il motivo per cui Pin sia entrato nell’autoclave e se nel farlo abbia seguito le rigide misure di sicurezza che questa operazione richiede.

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