Due ladri all’assalto di un cantiere edile. Spintoni all’impresario, poi fuga e arresti
La rapina impropria a Pieve di Soligo, coppia di malviventi inseguita e bloccata a Scomigo. Si tratta di due cinquantenni della zona
Marco Filippi
Entrano in un cantiere a Pieve di Soligo e vedono un portafoglio sul cruscotto di un’auto. Lo rubano e per guadagnare la fuga spingono a terra il proprietario che, nel frattempo, li aveva scoperti. Ne nasce una fuga che termina a Conegliano. La coppia di ladri è stata così bloccata e arrestata. Entrambi sono ora agli arresti domiciliari.
Il fatto risale alla tarda mattinata di sabato quando la coppia, sui 50 anni, lui di Col San Martino e lei di Scomigo, volti già noti alle forze dell’ordine, cerca “fortuna” in un cantiere edile di Pieve di Soligo. I due notano che all’interno c’è una macchina parcheggiata ma senza che le portiere siano state chiuse da proprietario.
Si avvicinano al mezzo e danno un’occhiata all’interno dell’abitacolo. Ci vuole poco per vedere che sul cruscotto il proprietario ha lasciato un portafoglio incustodito, probabilmente pensando che nessuno sarebbe entrato nel cantiere.
I due aprono la portiera e velocemente agguantano il portafoglio. Ma proprio in quel momento appare il legittimo proprietario che li sorprende e tenta di bloccarli.
I due ladri, allora, per guadagnare la fuga, spingono il proprietario e fuggono con la propria auto, posteggiata poco distante. Un’azione, questa, che trasforma il reato di furto aggravato in rapina impropria.
L’uomo, però, ha subito lanciato l’allarme alle forze dell’ordine, fornendo la direzione di fuga dell’auto della coppia di ladri. L’auto dei fuggitivi viene intercettata a San Pietro di Feletto e l’inseguimento si corona a Conegliano dove i due ladri vengono bloccati e arrestati per rapina impropria. Su disposizione della procura della Repubblica, vengono poi posti agli arresti domiciliari.
Nella giornata di lunedì o martedì è prevista l’udienza di convalida dell’arresto davanti al giudice monocratico. Bisognerà vedere se il pubblico ministero chiederà che la misura dei domiciliari venga mantenuta.
I carabinieri hanno poi restituito il portafoglio al legittimo proprietario che in futuro potrà costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico della coppia. La spinta rifilata all’impresario edile ha comportato l’aggravamento dell’accusa che da furto aggravato s’è trasformata in rapina impropria.
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