Maserada, scopre i ladri in giardino e li mette in fuga: è caccia alla banda della Maserati nera
A Varago tre uomini incappucciati sorpresi a scavalcare la recinzione da un inquilino. Ma più tardi mettono a segno un furto
Marco Filippi
Raffica di furti nella zona di Maserada. L’altro giorno una banda di ladri ha preso di mira alcune abitazioni nella frazione di Varago. In particolare in via Del Borgo, a pochi passi dall’Osteria Zanatta, dove tre uomini, con il volto coperto da passamontagna, hanno tentato il furto in una vecchia palazzina ristrutturata al civico 90.
Il colpo è fallito solo perché il proprietario di uno dei tre appartamenti, quello al piano terra della palazzina, stava fumando in giardino e s’è accorto, nonostante il buio, dal rumore della rete, che uno dei tre aveva scavalcato la recinzione sul retro.
L’uomo, Mattia Trevisiol, di professione magazziniere, li ha affrontati a distanza, mettendoli in fuga dopo aver detto che avrebbe chiamato i carabinieri. Un’ora dopo, la banda ha colpito in un’abitazione a due civici di distanza.
La proprietaria, derubata di ori e contanti, se n’è accorta troppo tardi. Ma ora non ha voglia di parlare. Ad agire potrebbero essere stati i componenti della banda della Maserati nera che ad agosto aveva messo a segno un colpo nella casa di un noto pasticcere di Cimadolmo, da dove hanno trafugato una cassaforte a muro. Un residente l’ha vista girare per il paese qualche giorno prima.
Parla, invece, Trevisiol, che racconta l’insolito incontro a tu per tu coi ladri, avvenuto venerdì sera. «Erano le 21 - racconta il magazziniere di Varago - e m’ero messo a fumare una sigaretta nel giardino, sul retro dell’abitazione quando, ad un certo punto, ho sentito il rumore della rete di recinzione muoversi. Allora ho guardato verso quella direzione e ho visto la sagoma di un uomo scavalcare la recinzione e poi accucciarsi dietro al fusto di una palma. Sono rimasto per un po’ in silenzio. Dietro di lui c’erano altri due uomini, pure loro con il volto coperto da un passamontagna».
Trevisiol a quel punto li ha affrontati. «Ehi, chi siete?», gli ho urlato. E quello che aveva già scavalcato la rete mi ha risposto con un nome che ovviamente immagino inventato. “Guardate che adesso chiamo i carabinieri”, ho detto loro. E allora sempre lo stesso mi ha risposto: “Tranquillo, non farlo. Ce ne andiamo”. Si è alzato, uscendo allo scoperto ed è uscito dal giardino scavalcando di nuovo la rete. Con gli altri complici, poi, l’ho visto andare via a passo veloce verso i campi, dove probabilmente c’era il “palo” in macchina ad attenderli».
Nel frattempo, Trevisiol ha chiamato il 112. «Tre pattuglie dei carabinieri sono arrivate dopo appena sette minuti - racconta Travisiol -. Tempestivi, nulla da dire. Si sono messi a pattugliare la zona. Ma, alle 22, una nostra vicina di casa, che sta a due numeri civici di distanza dal nostro, ha scoperto di essere stato derubata in casa. Sono stati sicuramente loro e sono entrati sempre dal retro».
A dare una mano a Trevisiol anche un operaio ucraino, Eugenio Chernyschenko, che abita al terzo piano della stessa palazzina. «All’indomani - spiega - abbiamo fatto una riunione tra di noi e abbiamo deciso di mettere l’allarme. È una precauzione che a questo punto è necessario prendere».
La donna che ha subito il furto preferisce non raccontare la propria esperienza. Ma un altro residente della zona parla della famosa banda della Maserati nera che è stata vista il giorno prima passare per Varago. «Potrebbero - dice - essere stati loro: evidentemente hanno fatto un sopralluogo prima di entrare in azione».
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