Trasporti: a Treviso ritardi e caos fuori dalle scuole
Centinaia di ragazzi si riversano in strada in Viale Europa perché non arrivano le navette: intasato il resto della rete
Lorenza Raffaello
Caos fuori dagli istituti di Viale Europa: navette Mom in ritardo e centinaia di ragazzi si riversano per strada ad attenderle, finendo poi per usufruire del servizio di linea destinato, però, agli altri utenti, che così rischiano, a loro volta, di rimanere a piedi.
Da giorni succede questo: gli studenti, non trovando le navette a disposizione fuori degli istituti, al suono dell’ultima campanella si spostano alla ricerca di un altro mezzo da prendere per tornare a casa e non rischiare di restare a piedi
Si dirigono verso Viale Europa dove poco distante c’è la fermata del numero 9 e usufruiscono così dell’autobus di linea, congestionando di fatto un servizio che dovrebbe essere a disposizione di tutti e non appannaggio studentesco. Non ultimo, a causa delle frotte di giovani sulla strada alla ricerca del bus, il traffico veicolare si blocca. Non è finita. Una volta che le navette dedicate arrivano, ripartono semi vuote, ma non prima di aver fatto una gimcana tra gli studenti che, in massa si sono spostati su viale Europa. Il risultato? Gli autobus di linea sono strapieni di studenti, i cittadini rimangono a piedi e le auto in coda. Il caos.
L’azienda di trasporto pubblico, tramite il suo direttore d’esercizio, Corrado Bianchessi, lo aveva chiesto la settimana scorsa tramite La Tribuna: «Portate pazienza la prima settimana di scuola perché gli orari non sono quelli definitivi».
I disagi però hanno riguardato tutti gli utenti del servizio, che lamentano anche il prezzo del biglietto aumentato del 30% rispetto a prima dell’estate.
Il motivo dell’arrivo ritardato delle navette, a quanto riferito, sarebbe da imputarsi a una disposizione aziendale relativa agli orari di partenza dei mezzi dal deposito. «È normale che ci siano un po’ di disservizi la prima settimana di scuola, perché sia l’azienda che gli studenti sono in un periodo di rodaggio» ammettono gli autisti, «ma, mentre gli anni precedenti gli autobus arrivavano con circa 15 minuti di anticipo rispetto all’uscita degli studenti, in modo tale che fossero già pronti per il carico, in questi giorni partono all’ultimo momento dal deposito per raggiungere gli istituti scolastici quindi traffico permettendo e arrivando con gli studenti già fuori degli istituti in attesa».
Una ricostruzione, quella degli autisti, a cui Mom (contattata) non ha ancora replicato.
Un lasco di tempo risicato per raggiungere gli istituti dal deposito, che evidentemente non tiene conto di traffico ed eventuali contrattempi, sarebbe, dunque, la causa principale dei disagi di questi giorni. Un modus operandi diverso rispetto a pochi anni fa: «Fino a poco tempo fa» raccontano ancora gli autisti, «c’era una persona deputata a contattare le scuole giornalmente per informarsi degli orari scolastici. In questo modo riuscivamo a garantire un servizio di qualità, fatto su misura per gli istituti. Le esigenze degli studenti venivano soddisfatte e gli altri utenti usufruivano del servizio senza interferenze, ritardi e, soprattutto, senza rischiare di rimanere a terra».
L’inizio dell’anno scolastico per i trasporti cittadini si sta rivelando più arduo di quello che Mom aveva preventivato.
Le famiglie, già sul piede di guerra per gli evidenti rincari del prezzo di abbonamenti e biglietti, non sono disposte a lasciar correre sulla qualità del servizio.
I disservizi non riguardano solo il polo studentesco di Santa Bona, che interessa migliaia di studenti ogni giorno, ma anche altre zone della città e della provincia, come Castelfranco e Oderzo, tra autobus strapieni, studenti a terra, e orari ballerini.
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