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A Treviso il calo delle famiglie pesa sulle scuole: Crollo dei minori nei plessi scolastici

In sei anni oltre 400 nuclei con minori in meno a Treviso. L’effetto su elementari e medie, con differenze tra quartiere

Federico de Wolanski
2 minuti di lettura

Per «la realizzazione di una Città amica dei bambini e degli adolescenti», come cita il programma dell’amministrazione, il Comune di Treviso deve risolvere innanzitutto un problema: trovare e trattenere i bambini e gli adolescenti.

I dati degli ultimi sei anni dimostrano come le famiglie con figli sotto i 18 anni siano in continuo calo, sulla scorta della denatalità generale certo, ma anche di una città che costa, non affitta, vende a caro prezzo gli immobili e – sempre stando ai numeri – vede allontanarsi molti residenti di fascia 30-45 anni in favore di over 45, soprattutto single, categoria che oggi rappresenta il 43% dei nuclei residenti. A dimostrare quanto urgente sia ritrovare la gioventù e le famiglie con figli sono anche i numeri che arrivano dalle scuole, quelli che evidenziano inequivocabilmente il calo della popolazione di minori residenti nel perimetro dei vari ambiti scolastici.

Le famiglie con minori in calo

Innanzitutto un passo indietro: i dati del Comune evidenziano come gli abitanti crescano (superatigli 86 mila), ma calino le famiglie in senso stretto a favore di single e anziani. In questo quadro, le famiglie con uno o più minori sono diminuite di 446 unità in 4 anni (2018-2022) abbandonando la gran parte dei quartieri salvo Fiera e “fuori mura” e lasciando spazio ai nuovi residenti che, come detto, sono più che altro single (+1742 in sei anni) e rappresentano la stragrande maggioranza della crescita di popolazione registrata dal Comune in tutti i quartieri. Questa a premessa.

Il perimetro delle elementari

Meno famiglie, meno bambini, e alla lunga meno classi. Il problema si è già posto in alcune elementari come le Toniolo che da anni non compongono più una prima.

Andando avanti di questo passo potrebbe solo peggiorare. Salvo il perimetro delle “Ciardi” di Fiera, che non a caso è uno dei quartieri dove si registrano più nuovi residenti, o delle “Don Milani”, che vedono aumentare gli studenti anche in virtù di accorpamenti, nella maggior parte dei casi il numero dei residenti minori per le scuole è in calo, soprattutto nella fascia delle elementari e degli asili. Picchi da -17% alla Rambaldo degli Azzoni, che è l’elementare di San Giuseppe, uno dei quartieri in calo di famiglie, e di -15% alla Primo Maggio di S.Bartolomeo.

Conta, certo, la liquidità delle iscrizioni (non c’è diretta corrispondenza tra residenza e scuola scelta), così come la presenza di scuole private che calamitano alcuni ragazzi (anche se tantissimi da fuori comune), ma se la media generale di famiglie con minori è in calo la prospettiva scolastica no può che essere in rosso... non a caso, vien da dire, da quest’anno la giunta Conte ha varato una specifica delega non più alla sola “scuola” ma alla “Riorganizzazione dei plessi scolastici”.

In ambito medie

La maggioranza dei dati porta il segno negativo anche nell’analisi del rapporto tra minori residenti e l’ambito scolastico delle cinque medie. Le Stefanini fanno registrare un boom, e non a caso sono il baricentro dei quartieri (Fiera-Selvana e fuori mura) che crescono in fatto di nuove residenze con minori.

Reggono le Martini di Santa Maria del Rovere (quasi stabile sul fronte delle famiglie residenti) e le Felissent del quadrante sud, ma calano pesantemente i residenti minori nel quadrante delle Serena e delle Coletti che sono, guarda caso, le baricentriche dei quartieri a nord ovest che vedono calare significativamente il numero di famiglie residenti con minori: San Pelajo e Santa Bona da 1152 nuclei nel 2018 ai 1041 di fine 2022; Monigo, S.Paolo, San Liberale e S.Giuseppe: da 1383 a 1232 nel 2022.

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