Morto nell’incidente a Follina, chi era Ayoub: il lavoro da ambulante e la passione per le auto
Piangono la sua scomparsa la mamma, un fratello di due anni più giovane di lui e un fratellino più piccolo. Abitava in via Zanella, nel centro del paese

Ayoub Hatimi, morto in un incidente d'auto
Le auto di grossa cilindrata erano una delle passioni di Ayoub Hatimi, ventottenne che da diversi anni abitava a Miane, come anche di tanti altri suoi coetanei. Di professione era un venditore ambulante.
Piangono la sua scomparsa la mamma, un fratello di due anni più giovane di lui e un fratellino più piccolo. Abitava in via Zanella, nel centro del paese.
«Che Dio abbia pietà di te, fratello», questo ha pubblicato sui social insieme a dei cuori un suo congiunto,Issam Hatimi, che ha listato la pagina a lutto. Diversi sono stati i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia colpita dalla tragedia.
«Il pensiero e un abbraccio vanno ai familiari», afferma il sindaco Denny Buso, che esprime il cordoglio a nome dell’intera comunità. Ieri la notizia della tragedia si è diffusa presto in paese, suscitando cordoglio per una vita prematuramente spezzata in modo così drammatico.

Ad Ayoub piacevano i motori, sognava magari un giorno di poter guidare e avere una Bmw M8, come quella che a Ferragosto aveva scelto a rappresentare l'immagine del suo profilo Facebook.
Sui social come TikTok sono diversi i filmati che aveva pubblicato mentre guidava la sua auto, con sottofondo di musica trap e araba, lo sfondo delle colline del Quartier del Piave. Nei video non si vedono manovre pericolose, tranne qualche sorpasso al limite del consentito.
Le riprese fatte con il cellulare e diffuse attraverso i social mostrano sempre immagini di giorno, a volte mentre era in colonna con davanti altre vetture, o quando attraversava il centro di Miane, oppure il tachimetro segnava 50 km/h.
Cosa sia avvenuto la notte scorsa e perché abbia perso il controllo della sua Audi A4, dovranno stabilirlo gli accertamenti dei militari dell'Arma. Forse una distrazione, forse la velocità, oppure un colpo di sonno o un malore alla guida.
«La mia vicinanza va alla famiglia, piangiamo un altro morto sulle strade, un altro figlio venuto a mancare», esprime il suo cordoglio anche il presidente dell'associazione Manuela sicurezza stradale, Andrea Dan, che aveva conosciuto il giovane negli anni scorsi.
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