Niente segnale Rai in larga parte della provincia di Treviso, causa caldo e umidità
Settimane di trasmissioni interrotte o oscurate, soprattutto di sera. Antennisti subissati di chiamate e utenti furiosi
Mattia Toffoletto
Caldo e umidità alle stelle mandano ko il segnale digitale della Rai in orario serale: utenti inferociti, antennisti subissati da telefonate, interpellanze alla commissione parlamentare di vigilanza sulla tivù di Stato. Un guaio che ben conoscono gli abbonati Rai di buona parte della provincia: da Treviso all'hinterland, passando per il Montebellunese.
Un guaio che, da due settimane buone, si verifica attorno alle 20, oscurando Rai1, Rai2, Rai3, Raisport. Con buona pace dei telespettatori dei Mondiali di atletica, che, nel bel mezzo delle finali del salto in alto di Gianmarco Tamberi e della 4x100 azzurra, hanno visto il segnale degradarsi e poi sparire del tutto.
La soluzione? Aggrapparsi allo streaming di Raiplay (se no si inceppa) o al satellite (per chi ce l'ha), con annessa arrabbiatura. Un disservizio che, seppur con minore frequenza, ha riguardato pure Mediaset e La7.
Ma cosa sta succedendo? «Un disturbo dovuto essenzialmente al caldo, si era già verificato la scorsa estate», spiega Flavio Romanello, presidente nazionale impiantisti elettronici (antennisti) Confartigianato, «abbiamo sottoposto più volte la questione alla Rai e al Ministero delle Imprese (l'ex Ministero dello Sviluppo economico disciplina la concessione del servizio pubblico radiotelevisivo, ndr), ci è stato risposto che si sta lavorando per risolvere il problema. Un disagio di non poco conto, trattandosi di servizio pubblico. Tantissimi ci hanno chiamato, credendo di avere l'antenna guasta. Con l'abbassamento delle temperature di questa settimana, ad ogni modo, il problema dovrebbe rientrare». Gli addetti ai lavori definiscono il disservizio con l'espressione "camminamenti multipli". In presenza di condizioni climatiche particolari, ossia temperature sopra i 32 gradi e tasso elevato di umidità, il segnale del ripetitore Rai del Monte Madonna sui Colli Euganei si sovrappone a quello di un altro ripetitore del Bolognese. Il risultato è che, puntualmente dopo le 20, con l'accrescere del calore liberato dal suolo, le immagini dei canali Rai si vedono a scatti, fino a sparire del tutto. Un black-out (provvisorio) che, negli ultimi giorni, ha interessato la larga fetta di Marca coperta dal ripetitore del Monte Madonna.
Risparmiati sono solo Coneglianese e Vittoriese, su cui insiste infatti un altro ripetitore, quello del Col Visentin. Caso a sé l'Opitergino: alle utenze che patiscono il disagio legato al Monte Madonna, si aggiungono gli abbonati che lamentano l'interferenza delle reti slovene e croate sui canali riservati alla tivù di Stato. Il problema "caldo" era già emerso la scorsa estate, ma i bene informati riferiscono che il ripetitore del Bolognese è ritenuto essenziale dalla Rai, coprendo aree appenniniche e della Bassa Padovana, che altrimenti rimarrebbero al buio. Così si confida nelle nuove tecnologie: «Da fine anno dovrebbe arrivare il nuovo segnale digitale, evoluzione di quello attuale, ritenuto più "resistente". La certezza, però, l'avremo solo la prossima estate», conclude Romanello.
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