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«No all’utilizzo del Clorpirifos». Anche il Consorzio del Prosecco boccia il pesticida vietato in Europa

Il presidente Stefano Zanette segue la linea del protocollo Docg. Appello ai viticoltori: «Vanno preferite altre sostanze nella lotta alla cicalina»

Francesco Dal Mas
1 minuto di lettura

Vigneti del Prosecco

 

Il Ministero della Salute si appresterebbe a concedere la deroga, su richiesta delle Regioni, all’utilizzo, ancorché con limitazioni, del Clorpirifos-metile, pesticida neurotossico vietato in Ue e negli Usa che, a luglio, potrebbe tornare sui colli Unesco di Conegliano e Valdobbiadene per salvare il Prosecco dalla cicalina, nonché nei vigneti di pianura delle bollicine più classiche.

La sostanza chimica non è prevista tra quelle in uso al Consorzio Prosecco Doc e alla denominazione Conegliano Valdobbiadene Docg (che l’ha espressamente vietata nel suo protocollo). Ed è fortemente contestata dalle associazioni di produttori bio, dai Comitati come “Stop Pesticidi”, da ambienti politici.

Ebbene, Stefano Zanette, presidente del Consorzio Doc, paladino da anni della sostenibilità, invita i suoi a prestare la massima prudenza. «Nell’apprendere la possibilità che il Ministero della Sanità ammetta in deroga l’utilizzo, ancorché con limitazioni, del Clorpirifos-metile, il Consorzio di tutela della Doc Prosecco, nell’impossibilità di vietare al proprio sistema produttivo l’impiego di tale sostanza, auspica che venga preferita l’adozione dei principi attivi il cui impiego è ordinariamente ammesso per la lotta alla cicalina S.titanus, seguendo le eventuali raccomandazioni sull'impiego di categorie di prodotti ritenuti più efficaci» si legge in una nota diramata da Zanette.

E questo – ammette il presidente, a chiare lettere - al fine di non vanificare gli sforzi sin qui compiuti in termini di sostenibilità. Il Consorzio ricorda inoltre al proprio sistema produttivo l'obbligo di rimozione puntuale e tempestiva delle piante sintomatiche, per evitare la propagazione della fitopatia. Il Clorpirifos-mentile è stato sollecitato dalle regioni per evitare che in determinati territori la flavescenza colpisca oltre il 30-40 per cento dei territori, proprio a causa del fatto che i produttori non estirpano le piante al primi manifestarsi dell’infezione. Già migliaia, anche nella terra del prosecco, le firme raccolte per dire “no” alla deroga all’utilizzo del Clorpirifos. «Abbiamo preso posizione in tanti contro la deroga al Clorpirifos - riferisce il comitato Marcia Stop Pesticidi, che ha indetto la raccolta firme sul proprio sito- le firme raccolte saranno inviate al consigliere regionale Andrea Zanoni che per primo ha scoperchiato la fogna delle deroghe».

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