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Picchiò la moglie a colpi di mattarello sulla testa. Condannato a 10 anni

Operaio di 58 anni è stato processato per tentato omicidio. La difesa aveva chiesto la derubricazione del reato in lesioni

Marco Filippi
1 minuto di lettura

L'uomo era stato denunciato per violenza anche tre anni prima

 

La picchiò con il mattarello, in testa e sul corpo, con violenza, e poi chiamò i soccorsi: «Ho ammazzato mia moglie».

Lui, un magazziniere di 58 anni, A.S., tunisino, da decenni residente a Oderzo, fu arrestato, nel novembre scorso, per il tentato omicidio della moglie. Ora è stato condannato a dieci anni di galera.

Il suo legale, l’avvocato Giuseppe Muzzupappa, che aveva chiesto invano la derubricazione del reato in lesioni personali, ricorrerà in Appello contro la sentenza. Il fatto risale al 4 novembre scorso.

Il tentativo di femminicidio si consumò verso le 9.30, al primo piano un appartamento di una palazzina di via Sgarbariol a Oderzo. Un quartiere dove sono state ristrutturate le ex strutture militari della Zanusso.

Alcuni residenti del condominio “Al Sole” all’improvviso sentirono le urla della donna e il rumore di mobili che venivano spostati e oggetti che finivano a terra. Nessuno però aveva sospettato quanto stava accadendo tra le mura domestiche.

Fu lo stesso cinquantottenne ad allertare il 118, credendo di aver ammazzato la moglie, che era esanime.

«Venite l’ho uccisa», disse agli operatori del Suem. Sul posto oltre all’ambulanza si precipitarono le pattuglie dell’Arma della Tenenza di Oderzo.

Quando i carabinieri entrarono in casa trovarono il caos nell’alloggio. Alcune tracce di sangue rimasero anche all’esterno, sul pianerottolo davanti alla porta d’ingresso dell’appartamento.

L’imputato si scagliò con ferocia nei confronti della moglie, come non mai aveva fatto prima. Anche se già in precedenza lei l’aveva denunciato per una violenza. Era il 2 aprile 2019, anche quell’episodio di mattina. Il marito aveva messo le mani addosso alla moglie, non però con una tale violenza come quella del novembre scorso per la quale fu ricoverata in rianimazione. Nel 2018 la donna aveva denunciato il marito per altre violenze ma poi ritirò la querela. Il 58enne tunisino è rinchiuso dal novembre scorso in una cella del carcere di Santa Bona. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

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