In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

A Treviso scambio Manzato-Canova al don Bosco: per tre anni sarà succursale del liceo Classico

Accordo tra parrocchia e Provincia per spostare a settembre 12 classi dalla sede di Ca’ Del Galletto, che è da demolire

Federico de Wolanski
2 minuti di lettura

L’oratorio don Bosco di Santa Maria del Rovere

 

Fuori uno, dentro l’altro. Gli spazi dell’oratorio don Bosco di Santa Maria del Rovere si stanno rivelando un tesoretto strategico per le necessità di una città in cui si allestiscono cantieri e riorganizzano plessi scolastici.

Lì, per il prossimo triennio (ma potenzialmente a che più a lungo) verranno traslocati gli studenti del liceo Classico oggi ubicati nella succursale di Ca’ del Galletto, edificio che la Provincia deve svuotare e ristrutturare pesantemente.

L’accordo

È stato sottoscritto il 15 maggio scorso dalla parrocchia, con don Adelino Bortoluzzi, e dalla Provincia, con il dirigente del settore edilizia e patrimonio Marina Coghetto.

Vale tre anni, come detto, e precisamente per gli anni scolastici 2023-24; 2024-25 e 2025-26; con scadenza il 31 agosto del 2026 «salvo proroga per un ulteriore anno scolastico in caso di necessità».

Perché i lavori nella succursale di Ca’ del Galletto, in via Ronchese (7 milioni di intervento finanziati dal Pnrr), devono ancora iniziare, prevedono la completa demolizione e ricostruzione dello stabili e quindi sui tempi è bene non mettere troppe mani sul fuoco, anche se le scadenze Pnrr devono essere certe e certificate.

L’accordo vale 137 mila euro circa che la Provincia si è impegnata a pagare alla parrocchia in termini di interventi di manutenzione straordinaria (la sostituzione di tutti gli infissi soprattutto, più altre migliorie), scomputando di volta in volta il canone annuo pattuito per l’uso parziale dell’oratorio. Le bollette saranno a carico della Provincia.

Gli spazi del Canova

Al liceo classico servono aule. Dodici quelle messe a disposizione dell’oratorio, praticamente l’intero secondo piano, più due aule al primo e una al pianterreno. A questi spazi si aggiungono alcuni locali di servizio, i bagni e l’uso del giardino sul retro. Tutto dovrà essere allestito «per il primo settembre», per l’inizio del nuovo anno scolastico, quando i ragazzi entreranno nelle aule oggi occupate in parte dal Manzato, la scuola di musica; ma da contratto tutti gli spazi dovranno anche essere lasciati liberi ogni giorno alle 15, per «permettere le attività della parrocchia».

Dirigente, Provincia e parroco hanno dato l’ok.

Lo scambio in corsa

Dallo scorso inverno l’oratorio è stato utilizzato come “sede d’emergenza” del Manzato, traslocata da Palazzo Da Borso di piazza San Francesco per permettere il restauro dell’edificio e la sua destinazione a uffici del Comune.

Tutto perché allora non erano ancora pronte le aule e le sale prova nel palazzo dell’ex Banca d’Italia di piazza Pola che il gruppo Baccini ha acquistato, ristrutturato e in parte donato al Manzato, dando alla scuola una sede di prim’ordine e primo piano, sulla base di un accordo di programma che coinvolgerà anche il conservatorio Steffani di Castelfranco.

Il contratto tra Manzato e Baccini deve essere ancora firmato, ma il trasloco dal don Bosco a piazza Pola è già nei programmi.

Nei giorni scorsi una missiva dalla direzione della scuola a studenti e famiglie si rammaricava del ritardo, ma fissava lo spostamento degli strumenti dall’oratorio all’ex Banca d’Italia «a inizio giugno». Si corre. Più di tanto non si può aspettare dovendo lasciare spazio agli interventi della Provincia nell’oratorio, e all’arrivo di banchi, sedie, cattedre e quant’altro.

I commenti dei lettori