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Riecco la Maturità stile “pre-Covid”. In provincia di Treviso esame per 7.250 studenti

Si comincia il 21 giugno, metà commissari saranno esterni. I presidi: «Agitazione per la seconda prova ministeriale»

Mattia Toffoletto
2 minuti di lettura

Maturandi del Riccati, lo scorso anno scolastico

 

Scatta il conto alla rovescia per i 7.250 maturandi della Marca: dal 21 giugno torna l’esame di Stato nella versione completa pre-Covid, con la seconda prova scritta ministeriale (esempi: latino, matematica, lingua straniera) e metà commissari esterni.

Numeri in lieve flessione rispetto al 2022, quando i quinti anni delle superiori trevigiane contavano 7.600 studenti, mentre le commissioni esaminatrici crescono di un’unità, salendo da 193 a 194 (altrettanti i presidenti, come sempre esterni).

Sembra passata un’eternità da quando nell’estate 2020, a poche settimane dal primo lockdown, la maturità fu “liquidata” con un maxi-colloquio (fra mascherine, distanziamento, controllo-temperatura all’ingresso), modalità poi replicata l’anno successivo.

Il cammino verso il ritorno alla normalità è cominciato nel 2022 con la riproposizione della prova ministeriale d’italiano e dello scritto d’indirizzo, seppur curato quest’ultimo da una commissione tutta interna. Ora il ritorno a quattro anni fa, all’ultimo esame pre-sconvolgimento pandemico, è totale.

«C’è un po’ di agitazione fra studenti e professori per la seconda prova ministeriale, non tutti i ragazzi potranno avere la stessa preparazione dell’esame 2019», commenta Franco De Vincenzis, dirigente del liceo classico Giorgione a Castelfranco, «ce l’abbiamo messa tutta per non lasciare indietro nessuno, ma nel periodo della Dad qualche competenza, per forza di cose, si è persa per strada. Importante che la commissione sia tornata mista: la valutazione sarà un po’ meno autoreferenziale».

Entrando più nel dettaglio, la maturità prenderà il via mercoledì 21 giugno con la prova nazionale d’italiano. Il giorno successivo toccherà al secondo scritto d’indirizzo (cambia a seconda del percorso di studi: latino per il classico, matematica per lo scientifico, prima lingua straniera per il linguistico), da quest’anno di nuovo ministeriale. Poi l’orale, che verterà, come sempre, su tutte le materie. Il voto finale sarà espresso sempre in centesimi: massimo 40 punti per il credito scolastico, 20 per lo scritto d’italiano, altrettanti per la seconda prova e il colloquio.

Le commissioni, guidate come l’anno scorso da un presidente esterno, torneranno miste: tre docenti interni, altrettanti esterni. Al classico commissario interno per latino, allo scientifico per matematica: un aiuto ai maturandi, nell’affrontare lo scritto d’indirizzo, tornato nazionale.

«Confermo la maggiore preoccupazione fra gli studenti, considerato lo scrupolo extra che può richiedere un secondo scritto ministeriale», sottolinea Mario Dalle Carbonare, preside dello scientifico Da Vinci, «di certo aiuterà la presenza di un docente nella materia d’indirizzo, quindi che conosce bene il percorso del singolo ragazzo».

Alessandra Freschi, rappresentante d’istituto allo scientifico di viale Europa e studentessa della 5ª F, pone l’accento su un altro aspetto: «Così forse l’esame permetterà giudizi più oggettivi, nessuno parlerà più di voti regalati. Certo, c’è un po’ di timore per la seconda prova ministeriale, considerato che secondo e terzo anno sono stati fatti in Dad: abbiamo lacune, speriamo ne tengano conto. I docenti interni conoscono la nostra preparazione, il problema è che non sappiamo su quale livello sarà tarato lo scritto. La presenza del docente interno di matematica, ad ogni modo, rappresenterà un vantaggio e dovrebbe riequilibrare la prova. Avessero preferito fisica, sarebbe stata più dura».

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