Ciclismo e mountain bike in lutto. A 56 anni è scomparso Michele Teso
Atleta, dirigente, organizzatore e imprenditore aveva dato vita alle competizioni e ai percorsi più belli, con i Mondiali del Montello e tante altre gare entrate nella storia del pedale
A.P.
Michele Teso, aveva 56 anni
La mountain bike ed il ciclismo di Marca piangono la prematura scomparsa di Michele Teso, dirigente sportivo e promotore di eventi sportivi. Teso è mancato lunedì a soli 56 anni, nella sua casa a San Vitale: la malattia lo aveva colto a fine 2016, per anni aveva resistito, ma negli ultimi mesi il quadro era progressivamente peggiorato.
Imprenditore nel settore dell’arredamento con la consorte Manola e il cugino Gabriele – l’azienda fratelli Zanatta – da ragazzo era stato folgorato, tra i primi, dalla mountain bike, e ne aveva intravisto, da pioniere, tutte le potenzialità.
Da atleta aveva fondato una squadra a Sambughè, alla fine degli anni’90, la “Pedali roventi”. Quindi aveva dato vita alla Pedali di Marca, nel 2004, con Massimo Panighel, ed aveva organizzato gare e campionati italiani, europei ed anche mondiali sul Montello (nel 2011).
«Dava tutto sé stesso, a tutti», dicono commossi gli amici, «era generoso dentro: ai ragazzi ha sempre insegnato che non importava vincere o perdere, ma impegnarsi per una passione, ed essere sempre pronti a dare tutto sè stesso agli altri».
Aveva quindi deciso di concentrarsi nell’attività sportiva con i giovani ed aveva fondato prima la Team Performance ed infine la Rudy Project, costola della Team Experience.
Ne è stato presidente e. factotum, con una dedizione assoluta. E quante soddisfazioni gli hanno regalato le suoi giovani atlete e gli atleti, che gli avevano dedicato un hashtag, #guardachetivedo, con un cuore enorme, espressione di tutto il loro affetto.
La notizia della sua scomparsa ha destato commozione e vasto cordoglio: Teso era conosciutissimo in ambito nazionale ed internazionale.
Fra le sue creazioni, la “Terre Rosse” sul Montello, campionato tricolore 2015, e la “3Epic” ad Auronzo, gara iridata nel 2018. E nonostante la malattia, era sempre presente.
Lascia la moglie Manola, le due figlie Elena e Francesca, il genero Matteo, gli amatissimi nipotini Eleonora e Francesco, la mamma Giovanna, e i fratelli Fabio e Claudio.
I funerali si terranno giovedì pomeriggio, alle 15, nella chiesa di Canizzano (mercoledì alle 17, 30 il rosario). La famiglia che nell’epigrafe lo ha voluto ricordare anche mentre pedala, chiede di devolvere offerte all’Advar-Casa dei Gelsi. —
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