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Pensionato ucciso per gelosia, pena ridotta in appello all’assassino

Giovanni Maria Cuccato accoltellò nel dicembre 2020 Luciano Dall’Ava di Colle Umberto. I giudici di secondo grado tolgono 10 mesi di condanna

Marco Filippi
1 minuto di lettura

A sinistra la vittima Luciano Dall’Ava, a destra l’omicida Giovanni Maria Cuccato 

 

Accoltellò e uccise per gelosia un pensionato di Colle Umberto: 11 anni e due mesi a Giovanni Maria Cuccato, 47 anni di Conegliano. È l’esito del processo davanti ai giudici della Corte d’Appello a Venezia che hanno ridotto di dieci mesi l’iniziale pena inflitta nel processo di primo grado in rito abbreviato a Treviso. Cuccato, difeso dall’avvocato Andrea Gritti e accusato dell’omicidio di Luciano Dall’Ava, 72 anni di Colle Umberto, s’è visto anche ridurre la misura di sicurezza da 5 a 3 anni di ricovero presso una struttura di cura, dopo aver scontato la pena. Attualmente si trova detenuto in un Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) per incompatibilità con la detenzione in carcere.

Confermati, invece, i risarcimenti. Ai figli di Dall’Ava, Domenico e Federica, che si erano costituiti parte civile rispettivamente con gli avvocati Enrico D’Orazio e Doriana Casagrande, è stata riconosciuta una provvisionale di 50.000 euro ciascuno.

Inizialmente Cuccato era stato arrestato anche per il tentato omicidio di Irabor Joy, la nigeriana trovata in macchina di Dall’Ava che scatenò la furia omicida. Ma poi si constatò che le ferite riportate dalla donna non furono inferte da Cuccato con lo scopo di ucciderla. Si trattò di due ferite da taglio lievi alla mano sinistra della donna, che le procurarono una prognosi di una decina di giorni.

Cuccato era anche accusato di altri due reati: violenza privata (perché con la forza costrinse l’africana a scendere dal Fiat Fiorino della vittima e a entrare nella sua Fiat Punto) e porto abusivo d’arma per aver portato fuori dalla casa il coltello usato per compiere l’omicidio.

L’omicidio avvenne in piazza Fiume a San Giacomo di Veglia, la notte del 12 dicembre 2020, nei pressi della chiesa. Cuccato quella sera aveva posteggiato la sua Punto a fianco del pick-up di Dall’Ava dal lato del passeggero e aveva fatto uscire la 39enne nigeriana caricandola a forza nella sua. Poi, entrato dalla portiera del lato passeggero del pick-up, vibrò diversi fendenti sul collo, sul braccio e sul viso di Dall’Ava.

Dopo l’assassinio del pensionato la donna nigeriana, terrorizzata dal raptus omicida, scese dall’auto di Cuccato, abbandonando la sua borsetta con il cellulare, e corse verso casa, che si trova a poche decine di metri dal luogo del delitto. In quel frangente Cuccato, che aveva ferito anche la donna alla mano, l’aveva inseguita con il coltello in mano. Poche ore dopo scattò l’arresto dell’omicida da parte dei carabinieri.

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