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Minaccia di morte ed estorce migliaia di euro a un ristoratore di Treviso, arrestato un cuoco

Aveva preteso 10.000 euro per l’intermediazione nella vendita del locale, mai avvenuta, ed era riuscito a farsene dare 5.000

Marco Filippi
1 minuto di lettura

Minacciava di morte i colleghi e il ristoratore per cui lavorava, li picchiava ed era riuscito anche a estorcere cinquemila euro alla famiglia del suo datore di lavoro. Ad un anno di distanza dai fatti, i carabinieri hanno rintracciato e arrestato, su ordine di custodia cautelare in carcere, per estorsione, minacce e percosse, un 40enne di Caserta, cuoco in un ristorante di Treviso. L’uomo, dopo essere stato assunto nel dicembre 2021, nel ristorante, aveva presto instaurato un clima di terrore sia con i colleghi che con il proprietario del locale. Dopo un’iniziale gestione serena nel rapporto lavorativo, la situazione è precipitata nell’aprile del 2022 quando il cuoco, per questioni banali, aveva iniziato ad assumere atteggiamenti minacciosi e aggressivi verso il proprietario e i colleghi, vantando un passato criminale con accuse che andavano dall’associazione di stampo mafioso, tentato omicidio ed evasione. E’ stato proprio a causa del clima invivibile instaurato dal cuoco che il ristoratore ha deciso di vendere il locale.

Ed è a quel punto che il cuoco ha gettato le basi per estorcere i soldi al proprietario. Un giorno in cui il gestore non c’era si era presentato al ristorante una persona interessata a rilevare l’attività. Ad intercettarla è stato il cuoco che successivamente ha ordito una messinscena dicendo al proprietario che era stato lui a procurare il contatto e per la “mediazione” pretendeva la somma di 10.000 euro.

A trattative in corso, il cuoco ha avvicinato e minacciato una parente del proprietario del ristorante pretendendo 5.000 euro in contanti, altrimenti avrebbe fatto saltare l’affare, facendo fare a tutti una brutta fine. Minacce che hanno avuto il loro effetto: nonostante la vendita del ristorante fosse saltata, il cuoco è riuscito a farsi dare 5.000 euro dalla famiglia del ristoratore costretta a prelevare i soldi dai risparmi e ricorrendo anche alla vendita di ori di famiglia. Infine, nel maggio dell’anno scorso, dopo aver risolto il proprio contratto con due settimane di anticipo, l’uomo aveva anche chiesto il pagamento di presunte mensilità arretrate che in realtà non esistevano in quanto sempre regolarmente stipendiato, come è stato dimostrato dagli investigatori. La denuncia ai carabinieri ha permesso alla procura di aprire un’inchiesta che ha portato all’arresto del cuoco casertano.

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