Foto e omaggi al Duce torna la “vetrina fascista” e crea malumori a Nervesa
Ad allestirla è Antonio Zanette titolare della Cold Sheet Metal Pad. Imbarazzo in paese: anche il sindaco precedente della Lega aveva denunciato il caso ai carabinieri ma la neosindaca di Fratelli d’Italia preferisce il no comment

Torna la “vetrina fascista” in centro a Nervesa. L’iniziativa è sempre di Antonio Zanette, che accanto ai prodotti della sua Cold Sheet Metal Pad srl espone foto di Benito Mussolini e articoli di giornale. La vetrina stessa era già andata agli “onori” delle cronache qualche anno fa, accompagnati da una frase di commento in cui, con qualche errore di battitura, si sottolineava “Non siamo fascisti, ma italiani onesti”.
La storia di questa esposizione risale infatti al 2021 e è andata avanti quasi due anni tra polemiche segnalazioni ai carabinieri da parte dell’allora sindaco Fabio Vettori e alla Digos da parte dell’Anpi provinciale, oltre che ad “aggiornamenti” da parte di Zanette che per esempio nell’ottobre del 2022 ha sottolineato il centenario della marcia su Roma con un cartello.
Qualche mese fa la vetrina era stata svuotata poi però nell’ultimo mese sono riapparsi prima i prodotti industriali dell’azienda e poi anche immagini relative al fascismo e gli articoli.
Nel frattempo ci sono state le elezioni amministrative che hanno portato alla guida del Comune, governato da quasi vent’anni dalla Lega, la sindaca Mara Fontebasso che guida un compagine composta da Fratelli d’Italia e dai civici di “Nervesa della Gente”.
Zanette non è residente a Nervesa e non è conosciuto dagli esponenti dell’attuale maggioranza. Il capogruppo (civico) di maggioranza Nicola Rasera e l’assessore alla Cultura, Matteo Bernardel, ci confermano che l’imprenditore non ha partecipato a incontri con loro e di non conoscerlo nemmeno di vista. I due esponenti della maggioranza preferiscono però non commentare la questione della vetrina. La sindaca invece, contattata, risponde: «Buongiorno, oggi giornata infernale non riesco a rispondere. Ci risentiamo».
Oggi (Zanette in questi anni ha cambiato spesso cimeli e immagini) sono presenti in vetrina solo ritratti di Mussolini, certo però che la collezione in bella vista provoca malumori, per usare un eufemismo, tra chi non è un nostalgico della dittatura e della guerra.
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