Conegliano, giovane pestato in centro: arrestati in due
Ventisettenne di Vazzola appena sceso dal treno è stato accerchiato e aggredito da un gruppo di giovani che volevano portargli via lo zaino. I poliziotti grazie alla videosorveglianza ne hanno individuato e ammanettato due. L’aggredito è finito al Pronto soccorso
diego bortolotto
L'esterno della stazione dei treni di Conegliano, nelle vicinanze è avvenuta l'agggressione mercoledì notte
L’hanno accerchiato, aggredito e buttato a terra, cercando di derubarlo. Scene da “Arancia meccanica” nella tarda serata di mercoledì 24 maggio in pieno centro a Conegliano.
Un ventisettenne di Vazzola è finito al pronto soccorso dopo aver subito una rapina.
I due aggressori, M. K. 23 anni e M. E. K. 28 anni, marocchini, sono stati arrestati dagli agenti delle volanti del commissariato.
Erano le 22.30, il giovane vazzolese era appena sceso dal treno e si stava recando al parcheggio di via Pittoni per recuperare l’auto e ritornare a casa. Poco dopo il sottopasso è stato accerchiato dal branco, oltre ai due autori della violenza ci sarebbero stati anche dei complici. L’hanno gettato a terra, cercando di rubargli lo zaino e strappargli il portafoglio.
Una volante è arrivata sul posto e gli agenti hanno raccolto la descrizione dei rapinatori fornita dal ventisettenne. Attraverso il sistema di videosorveglianza, la coppia di malviventi è stata individuata mentre si stava muovendo ancora in città, verso il quartiere di Lourdes, in via Cavallotti. Lì per i due marocchini sono scattate le manette e si trovano ora in carcere a Santa Bona. L’accusa è di tentata rapina in concorso. Uno dei due ha lanciato anche una sedia contro un poliziotto, procurandogli una ferita, dovrà rispondere anche di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Sull’episodio interviene il sindacato Fsp Veneto, attraverso il segretario generale Maurizio Ferrara. «A Conegliano - afferma - nonostante il forte impegno delle forze di polizia per garantire la sicurezza degli abitanti di quell’importante centro, la cronica carenza di personale da una parte e gli inefficaci attuali strumenti normativi dall’altra, non consentono di fornire adeguate risposte ad una criminalità che si fa ogni giorno più sprezzante ed aggressiva».
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