Lavoratori in nero e mancata sicurezza, sospese sei attività in provincia di Treviso
Il bilancio dell’attività dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro: sanzioni per 230 mila euro

I carabinieri hanno sospeso sei attività nel Trevigiano
Controlli del Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Treviso, con la collaborazione dell’Arma e dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso, a carico di numerose attività imprenditoriali della Marca.
Sospese complessivamente sei attività imprenditoriali, di cui tre per l’impiego di lavoratori in nero e tre per gravi violazioni in materia di sicurezza, e sono state individuate numerose inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro: irrogate sanzioni per circa 230.000 euro.
Nello specifico, nei confronti di un centro massaggi a Susegana, gestito da cittadini cinesi, è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per la presenza di due cittadine cinesi impiegate in totale carenza previdenziale e assicurativa. Riscontrate anche numerose violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro tra le quali la mancata sorveglianza sanitaria e la formazione sulla sicurezza delle lavoratrici.
Analogamente durante un controllo effettuato nei pressi di un autolavaggio di Ormelle, gestito da cittadini extracomunitari, è stata sospesa l’attività per la presenza di un lavoratore in nero.
Anche un salone di parrucchieri a Montebelluna è stato sospeso per la presenza di una lavoratrice impiegata in totale carenza previdenziale e assicurativa e sanzionato per numerose violazioni in materia di salute e sicurezza, tra le quali l’omesso aggiornamento del documento di valutazione dei rischi e l’omessa formazione dei lavoratori.
Nel settore dell’edilizia, sono state sospese due aziende presenti all’interno di un cantiere di Roncade perché stavano svolgendo attività edili senza aver redatto il piano operativo di Sicurezza, oltre a svolgere lavorazioni in quota senza predisporre idonei sistemi di protezione.
Una ditta operante a Castello di Godego, che stava eseguendo lavori di installazione di impianto fotovoltaico su un tetto di una abitazione, è stata sospesa perché non aveva predisposto idonei sistemi di protezione per evitare cadute verso il vuoto.
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