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Al MeVe di Montebelluna arriva il primo archivio italiano della Grande Guerra

Sarà realizzato in quattro anni con le Università di Venezia e Padova. Saranno censiti i documenti sonori fruibili in copie digitali

enzo favero
1 minuto di lettura

La sede del MeVe a Montebelluna

 

Nascerà al Memoriale Veneto della Grande Guerra il primo completo archivio italiano dedicato alla memoria orale e sonora della Grande Guerra. Sarà completato nel giro di quattro anni grazie ad una borsa di ricerca finanziata dal Pnrr e destinata alla creazione di un archivio sonoro digitale presso il MeVe.

Rientra nel 39esimo ciclo del corso di dottorato in studi storici, geografici e antropologici delle Università di Padova e Ca’ Foscari il cui bando scade il 7 giugno. Si tratta di un progetto innovativo e chiamato ad avere un forte respiro nazionale e internazionale, sull'esempio di quanto esiste già nel Regno Unito con l'Imperial War Museum e la British Library, i Phonogrammarchive o Lautarchive di Vienna e di Berlino, il National Wwi Museum and Memorial di Kansas City, l’Australian War Memorial di Canberra e il Department of Veterans' Affairs di Brisbane.

In Italia nei decenni passati sono state condotte ricerche di storia orale e storia musicale sul tema, come il fondo di interviste di Camillo Pavan ai civili che subirono le conseguenze della guerra in Veneto e Friuli, che è il più ampio archivio di storia orale in Italia, e le registrazioni delle voci di soldati italiani nei campi di prigionia austriaci e tedeschi, recuperate recentemente presso gli archivi di Vienna e Berlino, fino al repertorio radiotelevisivo, alle ricerche locali e alle produzioni corali e musicali. Ma nulla di così organico e completo come verrà realizzato al MeVe.

«L’obiettivo del progetto è censire i documenti sonori relativi alla Prima guerra mondiale - spiega l'assessore alla cultura Maria Bortoletto - Recuperarne copia digitale o almeno i metadati, organizzarli in un archivio digitale sostenibile che possa consentirne un riuso scientifico e anche una fruizione pubblica, e con ciò contribuire a fare del MeVe un centro di riferimento a livello internazionale».

«Il censimento dei documenti sonori della Grande Guerra è una grande opportunità che vede il MeVe consolidare la sua funzione di luogo destinato non solo alla riflessione e all’approfondimento, ma anche alla ricerca, alla salvaguardia degli archivi digitali e all’attività di public history ed educazione civica destinata a ogni tipo di pubblico - aggiunge il sindaco Adalberto Bordin - Questo lavoro, che diventerà patrimonio di inestimabile valore, permetterà di avere un archivio di memoria da conservare e diffondere al pubblico, diventando strumento utile per una maggiore coscienza di quello che è ed è stata la guerra in Europa, quali scenari la accompagnano e quali sofferenze provoca».

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