Salvini: «Quarto lotto, ora i soldi ci sono». Tangenziale di Treviso, la promessa del governo
Il ministro delle Infrastrutture ha assicurato: «Finanzieremo un’opera che aspetta da troppo tempo»

Auto sulla Treviso Mare a Roncade
«Il mio impegno è quello di finanziare anche il quarto lotto della tangenziale di Treviso, che è da tempo immemore in attesa. Quando mi prendo un impegno lo porto fino in fondo».
Così ha parlato durante una fiera, a Verona, il vicepresidente del consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
Il leader della Lega a marzo era già entrato nel merito della grande incompiuta, la tangenziale di Treviso appunto, annunciando la ripartenza della progettazione del completamento di un’opera che i trevigiani aspettano ormai da 50 anni. E che la stessa Lega al governo di Treviso, ai tempi dell’esecutivo Gentilini-Gobbo, ha perso l’occasione di completare.
Quando i soldi, la Regione tramite Veneto Strade, li aveva stanziati per poi spostarli su un’altra voce di bilancio.
E così da anni, sul quarto lotto, non si fa altro che parlare. Con un’unica certezza: non ci sono i soldi per realizzarlo.
Ora però Salvini rilancia. E un conto è ridare il via alla progettazione di un tracciato; un altro assicurare che lo stesso ministero metterà mano anche al portafoglio per tirare fuori 77 milioni di euro. Grazie anche al fatto che l’Anas prenderà di fatto il posto di Veneto Strade.
«Settimana prossima torno a Treviso», continua Salvini , riferendosi all’ultimo giro elettorale che farà in città a sostegno della riconferma di Mario Conte a sindaco di Treviso.
«Mario Conte?», conclude il leader del Carroccio, «Conto che non ci sia bisogno del ballottaggio, mettiamola così».
Salvini insomma torna a Treviso con l’assegno per la tangenziale. Sarà davvero la volta buona, per il quarto lotto che dovrà collegare la Castellana alla Feltrina, alleggerendo dal traffico San Giuseppe e lo stesso Put? Oppure è la solita promessa elettorale? Si saprà a breve.
Nell’attesa ricordiamo la lievitazione dei costi della grande incompiuta: oggi siamo a 77 milioni di euro necessari per realizzare 2,5 chilometri di strada. In particolare negli ultimi dieci anni, il costo del quarto lotto è quasi raddoppiato.
A inizio Duemila una prima stima parlava di 30 milioni di euro. Nel 2008 – giunta Gobbo – viene approvato il progetto preliminare per 46 milioni di euro. Nel 2010 i costi lievitano a 55 milioni per l’aggiunta di un tratto in tunnel poiché il progetto preliminare non teneva conto delle case più recenti costruite lungo il tracciato.
Bisognò allora spostare il tracciato più a nord, sotterraneo in buona parte, ma così servono 66 milioni.
La successiva giunta Manildo dà mandato di studiare il tracciato alla società Trt, che offre quattro soluzioni: il vecchio percorso in rilevato (51 milioni); un percorso con sottopasso della ferrovia (53 milioni); un percorso con trincea in via delle Casette più il sottopasso della ferrovia (63,4 milioni); un grande interrato con tre sottopassaggi (Feltrina compresa) e rampe di uscita (dagli 83 ai 94 milioni). Viene scelto il piano da 63 milioni. Passano altri anni. Oggi costa appunto 77 milioni: 14 milioni in più dell’ultimo piano.
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