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Soffioni non chiude e resta un altro anno in piazza dei Signori

Lai ci ripensa dopo l’annunciato stop previsto per fine marzo. Ancora sospeso il “Fiori e vino” in via Bergamo, da gennaio

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L’ingresso dei Soffioni, in piazza dei Signori a Treviso 

Si chiude, non si chiude più. L’affitto è un problema, non lo è più: i Soffioni di piazza dei Signori continuano l’attività. Resta aperto il locale gestito da Paolo Lai, che pure ne aveva annunciato la chiusura per la fine di marzo, infiammando il dibattito, vero, del costo degli affitti in centro storico. Il dietrofront dell’imprenditore guida di molti locali della città è stato abbastanza repentino e pare sia stato indotto da un accordo in corso di definizione con il mondo del Prosecco, pare il consorzio stesso.

Quanto abbia spinto il clamore dell’annunciata chiusura dei Soffioni nella proposta di partecipazione delle bollicine di Marca non è dato sapere, certo che la notizia aveva acceso i riflettori sul locale nel cuore delle città. Tant’è che altri si erano interessati per subentrare a Lai nell’affitto da circa ottomila euro al mese (cifra comprensiva di arredi).

Tra questi, stando a quanto ammette anche Paolo Zatta, consulente nel mercato degli immobili commerciali del centro storico, c’era anche il marchio “Signor Vino”, nota enoteca e wine shop specializzato nella vendita di vino di alta qualità e degustazioni, intenzionato ad aprire una vetrina in città. Quando ha dimostrato l’interesse, si è vista stoppare: «L’attuale affittuario resta».

Per quanto? Pare fino a naturale scadenza del contratto, quindi oltre un anno.

«E senza soluzione di continuità» fa sapere la proprietà, ovvero: «i Soffioni non chiudono».

Più incerto invece il futuro di un altro locale della città, sempre nella galassia di Paolo Lai, "Fiori e vino”, nella bellissima cornice di via dello Squero.

Chiuso a fine gennaio per una ristrutturazione, il locale che proponeva l’insolito abbinamento del sushi o poke con il bollicine e vini di qualità non ha ancora riaperto. «Ci rivediamo il primo marzo» recitava il messaggio di saluto pubblicato anche sui social a inizio anno. Ma da allora silenzio. L’attività è sospesa e all’interno del locale non si vedono movimenti. Cambi in corsa o novità anche lì? Tutto da vedere.

Si lavora invece al Makallè, lungo l’Alzaia, acquisito settimane fa da un privato con gestione affidata a Paolo Lai. Il locale, che negli anni non è mai riuscito a decollare davvero nonostante una posizione incredibile, è in fase di ristrutturazione in vista della nuova apertura, imminente. Falegnami e tecnici si alternano dietro le finestre oscurate da carta velina bianca per l’allestimento. L’apertura potrebbe arrivare a giorni, a guidare la sala Goffredo Rocchi, già al Bacaro di via San Michele.

E in vista della bella stagione pare si preparino altri passi di valzer tra le vetrine della città, anche sul fronte commerciale. Possibile si liberino a breve anche alcuni spazi nientepopodimeno che in via Barberia, centralissima.

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