Violenza sessuale, assolto professore e sacerdote dell’Astori di Mogliano
Una studentessa del primo anno delle superiori lo aveva accusato di aver allungato le mani. Per il pm andava condannato a due anni
Marco Filippi
Il cortile del collegio salesiano Astori di Mogliano
A due anni dallo scoppio del caso, un insegnante-sacerdote dell’Astori di Mogliano è stato assolto dalla pesantissima accusa di violenza sessuale che gli aveva rivolto una studentessa del primo anno delle superiori.
Nonostante la procura avesse chiesto una condanna a due anni di reclusione, il giudice Marco Biagetti ha assolto l’imputato con la formula del “fatto non costituisce reato”.
Il legale dell’insegnante, l’avvocato Massimiliano Cristofoli Prat, è riuscito a far passare la sua linea difensiva fondata sull’assenza di testimoni, sulle contraddizioni dell’accusatrice, sull’inverosimiglianza del presunto atto di molestie, oltre al fatto che sul caso non fu mai coinvolto uno psicologo o fissato un incidente probatorio con un professionista che attestasse la credibilità dell’accusa della ragazza e la sua capacità di testimoniare in un procedimento penale.
I fatti contestati risalgono al febbraio del 2021 quando, secondo quanto ha denunciato una studentessa del primo anno delle superiori, la ragazza, una quindicenne, sarebbe stata avvicinata dall’insegnante nel corridoio, durante la quarta ora di lezione, e le avrebbe dato una manata nel sedere. Un atto inaspettato che la giovane, a suo dire, prima di “somatizzarlo” e riferirlo ai genitori, dovette far passare un po’ di tempo.
E infatti, prima che la vicenda venisse resa nota attraverso una mail alla direzione della scuola moglianese da parte della madre della ragazza, passarono due mesi e mezzo, ad anno scolastico ormai verso la conclusione. La denuncia dei genitori innescò un’indagine da parte degli agenti della questura di Treviso, che andarono anche a scuola per sentire i vertici dell’istituto salesiano.
Da una parte c’è chi ha difeso a spada tratta il prof-sacerdote che in oltre quarant’anni di insegnamento, nessuno aveva mosso un’osservazione sul suo operato e ne aveva sempre apprezzato il rigore “tedesco”. Dall’altra, invece, c’è chi ha sostenuto che una ragazza difficilmente muoverebbe un’accusa così grave senza motivo tant’è che, dopo la sua denuncia, cambiò scuola e indirizzo anche dopo aver sottolineato che nell’istituto non era vista di buon’occhio.
Per quella denuncia, l’insegnante, molto noto, era stato sospeso ed aveva dovuto dire momentaneamente addio a quella che era stata la sua missione della sua vita, ossia quella di insegnare. Un passaggio questo sottolineato dal suo difensore, nel corso del processo. Un processo celebrato in rito abbreviato proprio per evitare i clamori che una vicenda del genere avrebbe suscitato nell’opinione pubblica. Bisognerà ora attendere 60 giorni per il deposito delle motivazioni dell’assoluzione del sacerdote dalla pesantissima accusa.
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