Mogliano, ancora scritte oscene sui muri contro una ragazza e sua madre
Le scritte nel sottopasso tra via Roma e via Matteotti sono comparse nella notte tra sabato e domenica. Anche in questo caso l’autore (che con tutta probabilità è lo stesso del raid messo a segno a Preganziol la settimana prima) è stato ripreso dal sistema comunale di videosorveglianza
Matteo Marcon
A luglio 2022 aveva tappezzato le vie vicine alla sua abitazione a Preganziol con volantini che ne indicavano nome, cognome, indirizzo e foto.
Gli stessi annunci erano comparsi, pochi giorni dopo, anche a Mestre. Lei lo aveva denunciato ai carabinieri, ma pare che le indagini non abbiano dato alcun risultato.
Il caso è scoppiato nuovamente, due domeniche fa, con una serie di imbrattamenti diffusi in diversi muri del paese: sulla facciata della chiesa, su uno scuolabus, sul sottopasso pedonale, sui muri della stazione, nella zona delle piscine.
Giusto il tempo di coprire quelle scritte ingiuriose e irripetibili che l’atto di stalking e diffamazione nei suoi confronti si è ripetuto ancora, questa volta nel sottopasso della stazione dei treni di Mogliano.
Bomboletta bianca: nome di lei e della madre, indirizzo (con un civico ogni volta diverso), tipo di prestazioni offerte e prezzo. Parentesi graffa e messaggio in prima persona: “Battiamo via Piave”, che è l’unica espressione, per dovere di cronaca, che può essere riportata in un articolo di giornale.
Se è vero che esistono la violenza domestica, il revenge porn, lo stalking assillante di ex e amanti, o presunti tali, non corrisposti, nondimeno anche queste scritte sui muri appaiono come una forma di violenza indelebile nei confronti di una donna: lo spray si può coprire e cancellare, le offese restano.
La vittima è una giovane di origini nordafricane, una post-adolescente di seconda generazione, una ragazza madre, cresciuta alle porte di Treviso. Assieme a lei finiscono a lettere cubitali sui muri anche una sua amica e la madre.
Lui, stando ai primi riscontri, sarebbe un uomo di 65 anni, residente in un comune del Miranese, in provincia di Venezia. A identificarlo, una settimana fa, è stata la polizia locale intercomunale di Mogliano, Preganziol e Casier.
L’uomo era entrato in azione nella notte tra sabato e domenica. Aveva eluso molte delle telecamere poste ai varchi del comune, ma incrociando diversi riscontri gli agenti della locale, sotto il comando di Stefano Forte, sono riusciti ad identificarlo consegnando il malloppo di prove alle forze dell’ordine, che a quanto pare stanno ancora svolgendo indagini a seguito della prima querela presentata dalla ragazza l’estate scorsa.
A quella denuncia si sono aggiunte giovedì quella contro ignoti del sindaco di Preganziol, Paolo Galeano, e ieri mattina anche quella del sindaco di Mogliano, Davide Bortolato.
«Qualsiasi scritta è uno sfregio al decoro e al bene comune» commenta il primo cittadino moglianese, che nella stessa visita al comando dei carabinieri ha anche denunciato per il danneggiamento di una recinzione al parco delle Piscine «in questo caso il ricorso alle forze dell’ordine si rende necessario a maggiore ragione perché si tratta di scritte infamanti nei confronti di due donne».
Le scritte nel sottopasso tra via Roma e via Matteotti sono comparse nella notte tra sabato e domenica scorsa. Anche in questo caso l’autore (che con tutta probabilità è lo stesso del raid messo a segno a Preganziol la settimana prima) è stato ripreso dal sistema comunale di videosorveglianza. «Ho fatto intervenire immediatamente gli operai del comune per coprire le scritte» spiega Bortolato «e ho attivato l’assicurazione per un risarcimento».
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