Abitanti, Treviso cresce poco. Più attrattivo l’hinterland
Nel 2022 la città aveva 84.607 residenti: più 155 sul 2021. Fanno meglio numerosi Comuni vicini. Coalizione: «Conte smentito dall’Istat»
Andrea Passerini
Si arresta il calo della popolazione a Treviso. Fra 2021 e 2022 i residenti sono cresciuti di 155 unità, e allo scorso 31 dicembre l’anagrafe di Ca’ Sugana registrava 84.607 abitanti. La città torna ad avere appeal anche se non ritrova quota 85 mila e il picco di 85.456 raggiunto nel 2019, prima della pandemia.
Ma i numeri dicono anche che a far tornare popolazione in città - 13 nuovi cittadini al mese, alla fine - è innanzitutto la “coda” dell’immigrazione straniera, quindi la mobilità interna fra comuni italiani e principalmente del nostro territorio.
Inquietante invece il saldo naturale fra morti e nati: allo stato civile sono stati registrati, nel 2022 1.142 decessi, a fronte di soli 600 nuovi abitanti: - 542.
Saldo positivo invece sul fronte della mobilità da e verso gli altri comuni (+263: 2.812 arrivi rispetto alle 2.459 partenze verso altri comuni). E delta con il segno più anche quello con l’estero: +494. Frutto degli 824 arrivi dall’estero, e delle 330 partenze verso altre nazioni.
Sono dati su cui interviene Luigi Calesso, di Coalizione Civica: «Il sindaco Conte interviene regolarmente per illustrare le “magnifiche sorti e progressive” di una città che sarebbe in costante aumento di popolazione, ampiamente proiettata oltre gli 85.000 abitanti», premette, «ma i dati Istat non gli danno certo ragione, anzi lo smentiscono.
E anche l’attrattività di Treviso, da lui tanto decantata, si misura in poco più di 20 unità al mese, al netto di possibili effetti congiunturali della crisi ucraina. È evidente che, per crescere veramente, servono politiche molto più incisive di quelle finora attuate».
E qui il coordinatore di Coalizione Civica fa un confronto con i dati di alcuni comuni dell’hinterland: «I 155 abitanti in più del 2022 rappresentano lo 0,18% della popolazione del capoluogo», sottolinea Calesso, «Ebbene, i dati Istat dicono che hanno ben più appeal del capoluogo almeno cinque comuni vicini. Ovvero Silea, +129 abitanti pari al +1,26%; Zero Branco, + 92 e +0,80%; Casier +56 e +0,49%; Quinto +29 e +0,29%; Ponzano +28 +0,22%. L’area metropolitana di Treviso, insomma, sembra dimostrare una certa attrattività che, però, si distribuisce più su alcuni comuni limitrofi che sul capoluogo».
E Calesso fornisce anche una spiegazione: «Come dicono le classifiche della qualità delle vita e l’annuale indagine di Legambiente sull’ecosistema urbano, ormai da anni è diffusa la percezione della debolezza dei servizi e degli investimenti pubblici nel concorrere alla qualità della vita dei trevigiani, sia in città che nell’intera Marca. La qualità della vita è sostenuta dall’efficienza dei servizi privati, dinamismo economico e redditi, non certo dalla quantità e dalla qualità dei servizi pubblici disponibili. Senza dimenticare il prezzo del mattone; affittare o comprar casa, se è sostenibile nell’hinterland, non lo è certo nel capoluogo».
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