Gli hacker pro Cospito colpiscono i tabaccai trevigiani. Sigarette a 10 centesimi
Una ventina le attività colpite dall’attacco anarchico. Alcuni tabaccai sono stati costretti a chiudere i distributori automatici
Federico Cipolla
L’attacco hacker ai tabaccai ha colpito anche la provincia di Treviso. Almeno una ventina, secondo una prima stima, i distributori colpiti dagli anarchici, come quello in piazza Montello a Postioma. Sullo schermo di selezione del prodotto, sabato sera, è comparso il messaggio di solidarietà per l’anarchico Cospito «Fuori Alfredo dal 41bis. Chiudere il 41bis, liberi tutti libere tutte».
Inoltre è stato modificato il prezzo delle sigarette e del tabacco: tutti a 10 centesimi. In alcuni casi questo ha fatto sì che qualcuno abbia fatto man bassa. Non nel caso di Postioma, dove non sarebbero stati fatti acquisti nel periodo intercorso tra l’attacco hacker e l’intervento per spegnere la macchina.
«Stiamo facendo la conta», dice Michela Lot, alla guida della Federazione Tabaccai della Marca, «non credo che saranno meno di una ventina. Ma oggi è ancora difficile fare una stima, visto che molti sono chiusi. Stiamo cercando di capire come intervenire, perché le attività, nel caso in cui qualcuno si sia accorto della vendita a dieci centesimi, possono avere subito danni da migliaia di euro».
Nel corso della notte, molti tabaccai, allertati dalla federazione nazionale di categoria, sono stati dunque costretti a disattivare i distributori per evitare che le sigarette e il tabacco venissero venduti a 10 centesimi. Indagini in corso da parte della Polizia postale. A quanto si apprende, a finire nel mirino degli hacker sarebbero i distributori della società mantovana Laser Video.
Secondo le prime ricostruzioni, sembra che il punto debole rintracciato dagli hacker anarchici, sia stato il lettore di tessere sanitarie e carte d'identità elettroniche. Il processo di riconoscimento per evitare la vendita ai minorenni è legato ad una connessione alla rete internet di tutti i distributori. Quest’accesso avrebbe aperto agli hacker le porte per sabotare il sistema in tutta Italia. Chi avesse approfittato del malfunzionamento acquistando i pacchetti di sigarette a dieci centesimi rischia però di essere denunciato.
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