Emergenza siccità: famiglie senz’acqua a borgo San Lorenzo, la sorgente prosciugata
Gli abitanti del piccolo borgo di Vittorio Veneto sono costretti a fare rifornimento nelle fontane. Il sindaco Antonio Miatto: «Dovremo inviare delle autobotti»
francesco dal mas
La sorgente di San Lorenzo è prosciugata e da ieri almeno una decina di residenti del borgo sottostante sono rimasti senz’acqua.
«Non sono allacciati all’acquedotto comunale, distante un chilometro – informa il sindaco Antonio Miatto –. Al momento fanno rifornimenti presso le fontane di San Lorenzo o di Tarzo. Ma nei prossimi giorni dovremmo provvedere all’invio di autobotti. O attraverso Piave Servizi o i volontari dell’Avab, l’associazione antincendi boschivi».
La prima siccità si era verificata l’estate scorsa. Quest’anno è arrivata già nel primo giorno di primavera, causa emergenza siccità. «E temo che una situazione così grave – commenta il sindaco Miatto – si paleserà anche in altri borghi in quota».
Alessandro Mariello, uno degli abitanti del borgo, è preoccupato. Ha acquistato casa da poco tempo. «Siamo stati dal sindaco per individuare una soluzione acquedottistica, – riferisce –. Si è impegnato a verificarla con Piave Servizi o Ats. Mi è stato però anticipato che portare l’acquedotto mi costerebbe 150 mila euro. Decisamente troppi».
Mario Tomasi s’è spaventato quando, l’altro giorno, ha trovato “la vena in secca”. Lui, peraltro, è abituato a scendere fino a Tarzo, col trattore, una volta la settimana, per farsi il carico d’acqua. «L’estate scorsa era già stato un dramma. Mio figlio vorrebbe riattivare la stalla, ma senza acqua ora come si fa?». La sorgente per il borgo è in alto, a monte del passo.
Ci sono anche delle cisterne da riempire come riserva. Ma, appunto, siamo in condizioni di secca. «Io non mi fido ad usare l’acqua dell’autobotte per fare da mangiare – racconta la signora Mirella –. Faccio la scorta di bottiglie di minerale». La siccità al momento non fa paura in altri borghi che sono privi di acquedotto. E pure di sorgenti.
Salendo da Santa Giustina verso Maren, ad esempio. I residenti fanno scorta d’acqua alle fontane pubbliche. «Ma anche queste sono in crisi», ammette il sindaco Miatto. Piave servizi col presidente Alessandro Bonet si è già preso l’impegno di verificare dove sarà possibile allungare la rete acquedottistica. Intanto sono soto stretta sorveglianza, da parte di Piave servizi, le sorgenti del Meschio, in Val Lapisina, che dissetano una parte consistente del Veneto Orientale. francesco dal mas
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