Treviso violenta, residente aggredito a tarda sera in vicolo Rialto
Crea (Fratelli d’Italia): «Contro il degrado tavolini dei bar sotto la Loggia dei Cavalieri e giostre ai giardini di S. Andrea»
Alessandro Zago
Uno scorcio di vicolo Rialto: fino a pochi anni fa una strada viva e frequentata, oggi una sfilza di negozi sfitti
Un residente di vicolo Rialto, appartamento all’ex Edison, aggredito giorni fa appena uscito di casa, a tarda sera. E di notte non è difficile trovare chi si droga.
Allarme sicurezza in centro storico: non c’è solo il caso di viale Cadorna a tenere banco, nuovo polo dello spaccio: anche vicolo Rialto, collegato con piazza Borsa, è diventato un luogo poco sicuro. Il motivo è semplice: dall’essere stato una delle vie dello shopping, in pochi anni il vicolo è diventato una sfilza di vetrine spente, di negozi sfitti. E quindi una calamita per tossici e delinquenti.
Tiene insomma banco l’allarme sicurezza, in un centro che fa sempre più fatica a riconoscersi, tra spaccio e baby gang.
Fabio Crea, esponente di Fratelli d’Italia e residente in via Roma, aveva già lanciato l’allarme criminalità in città. E oggi torna alla carica: «Il pestaggio di lunedì scorso al Perlage di viale Cadorna non fa che confermare quello che ho detto. Ora il sindaco Conte, per far fronte all’emergenza, parla di riqualificazione delle zone più critiche. La sua prospettiva è assolutamente condivisibile e necessaria». E va estesa perché, sottolinea Crea, il centro storico «non è solo il percorso che da piazza dei Signori arriva in Pescheria». Crea, qualche idea sul tema sicurezza, ce l’ha. Il perno del suo ragionamento è: «Occupare gli spazi per riqualificare».
Fabio Crea di Fratelli d’Italia
Qualche esempio. La Loggia dei Cavalieri, quando non ci sono iniziative al suo interno, è spesso meta dei bulli? «E allora mettiamoci dentro i tavolini dei bar della zona» e i bulli non troveranno più campo d’azione. Lo spaccio continua a girare ai giardinetti di Sant’Andrea? «Allora i giardinetti vanno davvero “occupati” dai trevigiani mettendoci giostre vere», per tenere lontani gli spacciatori.
E con lo stesso fine Crea ha in mente un vasto progetto di riqualificazione del tratto lungo il Sile da Ponte de Fero a Ponte della Gobba che elimini il degrado attraverso iniziative di varia natura.
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Ma oggi tiene banco il tema dello spaccio in zone come viale Cadorna, solo un paio di anni fa tra le più tranquille del centro. «In tutte le città i problemi di sicurezza e degrado non li superi piantonando 24 ore al giorno con le forze dell’ordine», dice Crea, «l’unico modo attraverso il quale puoi iniziare a far svoltare, sono d’accordo con il sindaco Conte, è la riqualificazione. O meglio: ci deve essere l’uno e l’altro. Nelle zone piccole di Treviso con situazioni di allarme come ai canottieri e in viale Cadorna, dove si vede gente strana, zone non così estese, si deve intervenire subito con telecamere a 360 gradi, passaggi più frequenti della polizia, perquisizioni per debellare certe situazioni sul nascere, situazioni ancora “isolate”. Ma nelle zone più a rischio come il quadrante di piazza Borsa, via Fiumicelli e Sant’Andrea l’intervento deve essere più radicale. In queste zone bisogna togliere gli spacciatori e metterci altro, giostre vere ad esempio ai giardinetti di Sant’Andrea».
Ma forse il vero problema è un centro storico ormai desertificato per le tante attività chiuse e i tanti uffici portati fuori mura, con un costante calo di residenti.
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