Treviso, scarcerato subito dopo la rapina, aggredisce volontario Caritas: arrestato di nuovo
Sharif, bengalese, lunedì aveva tentato di rapinare l’internet point di via Zenson. Mercoledì sera ha colpito un volontario della Caritas in mensa.
federico cipolla
Un'immagine della rapina di via Zenson
Dopo la tentata rapina di lunedì in via Zenson, Osain Mohamed Sharif è stato riarrestato mercoledì sera. Il bengalese, che ha lo status di rifugiato, ha infatti aggredito e colpito con un coltello un volontario della Caritas tarvisina.
L’uomo da tempo usufruisce dei servizi della associazione di via Venier, e mercoledì l'aggressione è avvenuta alle 19 mentre era in coda alla mensa. Se l’è presa, per ragioni ancora non chiare, con un volontario. L’ha colpito alla gola con una roncola, lunga 21 centimetri. E poi è scappato.
Treviso, aggressione con coltello all'internet point di via Zenson: la scena in diretta
Alla Caritas, oltre i carabinieri, è intervenuto anche il Suem. Il personale medico ha soccorso il volontario, fortunatamente ferito solo in modo superficiale. Intanto polizia e carabinieri si sono messi alla ricerca dell’aggressore. E’ stato rintracciato poco dopo, non lontano dall’Appiani. Qui per cercare di scappare ha ingaggiato un colluttazione con gli agenti, colpendone uno in particolare con una spallata. Ma poco dopo è stato immobilizzato. In tasca aveva la roncola di 21 centimetri utilizzata nell’aggressione.
L'arresto di lunedì vicino a via Zenson
Sharif era tornato in libertà da poche ore, dopo essere finito in manette lunedì mattina per la tentata rapina all’internet point di via Zenson.
Mercoledì mattina nell’udienza di convalida di fronte al gip Marco Biagetti era stato scarcerato –nonostante il pm avesse chiesto di confermare la detenzione in cella - e gli erano stati imposti l’obbligo di dimora a Treviso e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. In serata, dopo il secondo arresto, è stato riaccompagnato a Santa Bona.
La sua scarcerazione aveva accesso le polemiche. «E’ un provvedimento che vanifica tutto il nostro lavoro sulla sicurezza e che lancia un messaggio pericolosissimo: l’Italia è terra dove la passi franca. Così si mandano un brutto messaggio anche ai nostri cittadini», sono state le parole del sindaco Mario Conte. A quanto si apprende, la Caritas aveva già chiesto aiuto alle forze dell’ordine, segnalando la pericolosità di Sharif.
Articoli rimanenti
Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
1€ al mese per 3 mesi
Sei già abbonato? Accedi
Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito
I commenti dei lettori