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Lutto a Riese, morto l’ultimo scampato all’eccidio nazista del ’45

Bruno Gazzola aveva 95 anni. Era il solo superstite della rappresaglia di Spineda. Il funerale mercoledì alle 15

Davide Nordio
1 minuto di lettura

Bruno Gazzola

 

Era l’ultimo superstite della rappresaglia nazista di Spineda avvenuta il 13 aprile 1945. Bruno Gazzola è spirato domenica a 95 anni: lascia la moglie Caterina e i figli Loretta, Vally, Catia, Luigi e Michele. Dopo la guerra era emigrato in Belgio, quindi rientrato in Italia aveva lavorato a lungo in una fornace a Bassano.

Ma ogni 13 aprile il ricordo andava a quei terribili giorni in cui la frazione resina fu messa a ferro e fuoco a seguito dell’uccisione di due soldati tedeschi, poi “vendicata” dando alle fiamme il paese. Curiosamente proprio nel giorno del suo compleanno.

Bruno infatti era stato tra i 58 civili che erano stati presi dai nazifascisti. Per loro erano pronti già i cappi con cui impiccarli nella piazza di Spineda. Fu grazie all’intervento del parroco, don Cesare Galiazzo, che l’esecuzione non avvenne.

Dei 58 presi, 10 furono rilasciati subito in quanto risultati iscritti al partito fascista. Gli altri 48 – tra cui Bruno Gazzola e lo stesso don Cesare che si era fatto garante per la loro incolumità – furono trasferiti a Bassano: una lunga marcia a piedi.

«Ero a piedi scalzi in casa quando mi hanno preso», raccontava Bruno, «e sempre scalzo ho dovuto camminare fino a Bassano, incolonnato agli altri miei compagni di sventura e sotto il tiro dei tedeschi».

Lui, appena diciottenne, era il più giovane: non aveva mai avuto rapporti con i partigiani e non capirà mai perché lo avevano preso: «Forse perché all’epoca portavo le basette lunghe, come i partigiani».

A lungo Bruno Gazzola è stato testimone di quei terribili fatti, che lo videro prigioniero per venti giorni a Bassano, liberato, insieme agli altri, da un provvidenziale bombardamento a pochi giorni dalla fine della guerra: e il suo ricordo è entrato in diversi libri e filmati.

I funerali di Gazzola si terranno mercoledì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Spineda. —

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