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Treviso, commemorazione delle oltre 2.800 vittime del Covid nel parco dell’ospedale

Piantato un albero di ginkgo biloba e scoperta una targa commemorativa che il Comune ha voluto installare per ricordare i morti della pandemia, i loro familiari e la dedizione di tutto il personale sanitario che è stato impegnato ad arginare il virus

Valentina Calzavara
Aggiornato alle 1 minuto di lettura

Un momento della cerimonia (fotoservizio Foto Film) 

 

Sabato mattina, nel giardino del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Treviso le toccanti celebrazioni per la Giornata nazionale in memoria delle vittime del coronavirus. Per l’occasione è stato piantato un albero di ginkgo biloba e scoperta una targa commemorativa che il Comune di Treviso ha voluto installare per ricordare i morti della pandemia, i loro familiari e la dedizione di tutto il personale sanitario che è stato impegnato ad arginare il virus.

Treviso, cerimonia per le vittime di tre anni di Covid: parlano Benazzi e Conte

«Questa iniziativa, frutto di una mozione che è stata votata all’unanimità dal consiglio comunale, esprime la sensibilità della nostra città, riunita nel dolore e nel ricordo con spirito di comunità» afferma Giancarlo Iannicelli, presidente del Consiglio comunale aprendo la cerimonia.

Chiamati a raccolta medici e infermieri del Ca’ Foncello, i volontari della Protezione civile, Alpini e Croce Rossa, schierato quasi al completo il consiglio comunale con gli assessori, autorità civili e militari, mentre il sindaco Mario Conte ha ripercorso alcuni momenti simbolo di questi tre anni: «La pandemia che piomba nelle nostre vite, il sacrificio dei medici, la gratitudine della cittadinanza, il senso di rabbia e impotenza, l’incertezza e la forte risposta di solidarietà».

Tre anni di Covid a Treviso: il ricordo dei medici e della protezione civile

Parole alle quali si aggiunge il ringraziamento del direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi che ha ricordato la «guerra vissuta in corsia» con «il primo focolaio di Covid scoppiato in geriatria e poi l’emergenza che si andava allargando a dismisura, i pazienti che morivano e il personale sanitario con il cuore infranto».

Un tributo di vite umane che ha visto la provincia di Treviso piangere finora 2.813 vittime del Covid. Gli applausi e le musiche suonate dall’Orchestra d’archi del Manzato lasciano spazio al silenzio e alla benedizione, impartita dal cappellano Giuseppe Lechthaler. «Ci piaceva l’idea di posizionare un albero, quale espressione di vita, con le sue radici piantate a terra e i suoi rami rivolti al cielo, per dare una carezza a chi ci ha lasciato» ricorda Benazzi. Il giovane albero di ginkgo biloba ora crescerà a futura memoria.

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