Saltano cinquemila esami della patente in provincia di Treviso
Protesta degli esaminatori, che si rifiutano di svolgere i test. Le autoscuole: «Capiamo le ragioni, ma così è il caos»
Lorenza Raffaello
Patente rinviata per 5 mila e trecento persone in provincia di Treviso, in attesa da mesi di poter sostenere l’esame di guida con conseguente perdita di soldi - per continuare a fare pratica - di tempo e di preziose opportunità, il certificato è infatti un prerequisito per accedere al mondo del lavoro. Il tutto a causa di una protesta degli esaminatori.
E così le famiglie, già provate dall’inflazione e dal caro vita, si vedono costrette ad aggiungere soldi per le guide dei figli e le scuole guida si trovano a dover mediare una situazione di cui non sono responsabili.
Le cause
Succede in tutta la provincia di Treviso, dove a pesare, oltre ai ritardi dovuti alla pandemia e alla mancanza di personale dati da turnover e pensionamenti, è il blocco degli esami esercitato da parte della Motorizzazione Civile in tutto il mese di marzo.
In seguito alle nuove disposizioni del Governo che, a causa della cronica carenza di addetti, prevedono il ricorso a figure tecniche private ed esterne per svolgere alcuni compiti solitamente deputati all’Ente, i tecnici della Motorizzazione hanno deciso infatti di incrociare le braccia e astenersi dal lavoro straordinario, come esami e revisioni.
Le conseguenze? Un’attesa interminabile, fino a 5 mesi dall’esame di teoria fino al giorno dell’esame di guida, l’ira degli esaminati e l’esasperazione delle autoscuole che nulla possono fare.
Le autoscuole
«L’esame di guida, che dovrebbe essere un diritto per ciascun utente, è invece diventato un atto di “benevolenza” degli esaminatori che devono essere disponibili a effettuare lavoro straordinario per consentirne lo svolgimento» spiega un referente a nome delle 33 autoscuole di Treviso. L’anonimato è richiesto per paura di subire ripercussioni tali da inficiare gli esiti dei pochi esami in programma nel mese di aprile. Un responsabile, per esempio, racconta di essere riuscito ad ottenere 20 esami nel mese di aprile a fronte di 145 ragazzi in attesa: «Se mi espongo, perdo anche quelli».
Una situazione al limite del paradosso: «Non vogliamo colpevolizzare i tecnici della Motorizzazione, è il sistema ad essere sbagliato. L’astensione messa in atto dagli esaminatori, pur lecita e comprensibile, lede l’utenza e le autoscuole che da decenni pagano straordinari e spese di trasferta di ogni esaminatore pur di consentire agli allievi di effettuare l’esame – aggiunge il referente delle autoscuole - non è accettabile che i ragazzi debbano attendere 5 mesi, né che le autoscuole debbano continuare a pagare un servizio “straordinario”, fino a 350 euro per 6 esami, pur di sopperire a un sistema sbagliato per garantire l’agognata patente e non è accettabile che gli istruttori di guida si trovino a dover preparare gli allievi senza avere un traguardo. La sicurezza dei nostri figli è il compito fondamentale delle autoscuole»
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