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Elezioni a Treviso: il partito comunista ha un candidato sindaco

Ufficializzata la corsa dei comunisti con Ugo Moro, la presentazione sabato. Nel frattempo, proprio a sinistra, si perde un pezzo dell’attuale compagine Pd. A lasciare il campo è Michela Nieri, attuale consigliere comunale democratica

Federico de Wolanski
1 minuto di lettura
Ugo Moro, candidato sindaco a Treviso del partito comunista 

Un pezzo d’uomo con un obiettivo netto: «Far vedere che il Partito comunista c’è, che può crescere e rappresenta una alternativa capace, partigiana e pacifista».

La new entry della corsa alla poltrona di primo cittadino di Treviso è Ugo Moro, candidato sindaco per il Pci. L’ufficializzazione è arrivata ieri da parte della segreteria della Federazione Venezia-Treviso-Belluno e la presentazione ufficiale sarà sabato prossimo.

Ex tesoriere e membro della segreteria nazionale dei comunisti, Moro – architetto – non è trevigiano, ma è attivissimo nelle piazze e nei comizi organizzati dal partito comunista in tutta Italia; in qualità di “quadro” del partito si era già speso per l’elezione nelle scorse politiche 2022 nell’uninominale calabrese senza ottenere seggi, ora spinge alle amministrative per recuperare i voti della falce e del martello confluiti negli anni tra le fila dei dem, quelle dei grillini o delle altre bandire legate alla sinistra ambientalista.

Nel frattempo, proprio a sinistra, si perde un pezzo dell’attuale compagine Pd. A lasciare il campo è Michela Nieri, attuale consigliere comunale democratica eletta con l’amministrazione Manildo, alfiere del movimento Lgbte, rimasta in sella al cambio di bandiera di Ca’ Sugana. Un passo indietro, il suo, che arriva non senza dispiacere personale, e sassolini da togliere…

«Ho sempre creduto nei principi e nei valori che il nostro partito rappresenta, ma in questi ultimi anni ho visto comportamenti e decisioni che mi hanno fatto perdere fiducia nella sua leadership e nella sua capacità di intercettare cambiamenti e istanze del territorio e di chi lo vive. Con l’elezione di Elly Schlein» ha scritto la Nieri a tutti i colleghi dem, «spero che qualcosa possa davvero cambiare e migliorare. Sono convinta che la politica debba essere al servizio della comunità e che debba essere guidata da principi e non da interessi di parte e da giochi di potere».

Di qui il congedo, e la polemica: «Non sono mai stata una “della politica” ma una donna che lotta per gli ideali democratici e per la giustizia sociale, scontrandomi anche con la dirigenza stessa del partito e con l’amministazione Manildo.

Situazione che mi ha vista più appoggiata dalla comunità che dai compagni del Pd. La sfida che oggi ci aspetta è molto dura e non posso tralasciare che sono convinta che siamo partiti troppo in ritardo e che la scelta di un candidato sindaco civico, come hanno dimostrato le primarie, non rispecchi a pieno le istanze degli elettori». Bocciato l’attendismo, e pura le scelta di affidarsi a De Nardi, che Nieri comunque sosterrà.

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