In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Scuola e sport: al Mazzotti i campioni raccontano i loro flop: «Aiutiamo i ragazzi a non cedere all’ansia»

Dopo la pandemia sono cresciuti i disagi psichici tra i giovanissimi: gli incontri sono serviti a ridare fiducia a tanti alunni

Mattia Toffoletto
1 minuto di lettura
Paolo Seca, Monica Contrafatto, Anna Durigon, Biagio Vitiello durante uno degli incontri al Mazzotti 

Rimotivare gli studenti dopo i disagi psicologici della pandemia, i lunghi periodi di lockdown e didattica a distanza. Insegnare a cullare sogni e inseguire obiettivi attraverso le storie di chi ha saputo rialzarsi da cadute pesantissime. Educare al coraggio e alla determinazione, ascoltando i racconti di chi ha saputo realizzarsi. «Anche perché, negli ultimi anni, l’incertezza per il futuro ha fatto aumentare gli accessi al Centro d’ascolto della nostra scuola. Sono cresciuti i disturbi d’ansia», denuncia Anna Durigon, preside del Mazzotti.

Ospiti “illustri”

Così nel suo istituto hanno invitato Monica Contrafatto, che perse la gamba destra durante la missione di pace con l’Esercito in Afghanistan ed è poi diventata medagliata paralimpica nell’atletica (doppio bronzo sui 100 metri a Rio 2016 e Tokyo 2021), e l’ex calciatore Aldo Serena, che sbagliò un rigore decisivo nella semifinale con l’Argentina ai Mondiali di Italia ’90. Così al turistico di via Tronconi hanno coinvolto l’ex calciatore Biagio Vitiello, che dopo un incidente stradale rischiò di rimanere paralizzato ma poi è tornato a camminare, e il nuotatore Marco Orsi, che ha evidenziato la difficile convivenza sport-scuola. E poi, lo stilista Alviero Martini (cuneese, ideatore del marchio Alv), che con la collezione “Prima Classe”, le notissime borse con le mappe geografiche, ha costruito le proprie fortune, raccontando agli studenti il proprio “viaggio” all’inseguimento del sogno cullato da bambino. Tutti e cinque a raccontarsi, spiegarsi, proporsi come esempi. Lezioni di coraggio, storie di vita, messaggi di fiducia.

Lotta al disagio

Ogni incontro - un ciclo di tre appuntamenti appena concluso - ha riempito l’aula magna del Mazzotti: sempre in presenza le 13 classi del terzo e quarto anno, il resto dell’istituto videocollegato. Una “Dad” pregna di passioni ed emozioni. «La scuola deve aiutare a costruire un percorso di successo fuori dalle mura scolastiche», riflette Paolo Seca, docente di diritto al Mazzotti e promotore dell’iniziativa, «purtroppo, dopo lo scoppio della pandemia, sono aumentate le situazioni di disagio. Vogliamo spingere i ragazzi a tirare fuori le potenzialità, vogliamo motivarli e aiutarli a progettare un futuro. Abbiamo raccolto storie di persone coraggiose, che con tenacia hanno saputo rialzarsi da momenti difficili». La dirigente Durigon ha creduto tanto nell’iniziativa: «I ragazzi sentono parlare di incertezza sul futuro, incertezza per il lavoro o il caro bollette. I primi due anni di pandemia hanno fatto il resto. Abbiamo percepito un disagio crescente, sono cresciuti gli attacchi di panico. Bisogna sostenere i ragazzi, tendere loro una mano». 

2

Articoli rimanenti

Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

1€ al mese per 3 mesi

Attiva Ora

Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

I commenti dei lettori