Mikele, fidanzato di Eralda, è in fin di vita al Ca’ Foncello. Operato a Mestre l’amico di Motta
Tatani, 19 anni, residente con la famiglia in Friuli, era alla guida: è in condizioni disperate
rosario padovano
Mikele Tatani assieme alla fidanzata Eralda Spahillari
Alla guida della Bmw 420 che si è schiantata contro un albero sabato a mezzanotte, incidente in cui sono rimaste uccise la 19enne di Ponte di Piave Eralda detta Era Spahillari e la 17enne di Oderzo Barbara Brotto, c’erano anche il friulano Mikele Tatani, fidanzato di Eralda, alla guida, e un amico diciottenne di Motta di Livenza.
Entrambi sono in condizioni gravissime: in fin di vita Tatani al Ca’ Foncello di Treviso, mentre l’altro passeggero, D.C., 18 anni, è stato trasferito a Mestre dove, nella giornata di domenica, è stato sottoposto a un lungo intervento di neurochirurgia.
Mikele Tatani ha quasi 20 anni, è nato il 9 aprile 2003 e secondo gli accertamenti dei carabinieri di Treviso era alla guida della vettura che si è schiantata su un albero in via Sant’Antonino.
Eralda era la sua ragazza. Dall’estate scorsa si frequentavano assiduamente. Erano sempre insieme, belli e innamorati, desiderosi di costruire il loro futuro assieme. Di recente avevano trascorso una vacanza a Parigi. Mikele e Eralda si erano fatti fotografare sotto la Torre Eiffel, avevano condiviso la loro gioia sui social.
Quando lui parla di lei, raccontano gli amici, gli si illuminano gli occhi: una storia seria insomma, che aveva visto anche la famiglia di lui partecipare con gioia. Il padre di Mikele fa l’operaio e si chiama Nesret, la mamma si chiama Lori e sui social mostra l’amore per i figli. La famiglia, di origine albanese, si è trasferita da circa due anni da Annone Veneto a Frattina di Pravisdomini, in provincia di Pordenone. Prima la loro casa era a ridosso della chiesa Vecchia San Vitale sul confine regionale tra Annone e il Friuli.
La famiglia Tatani ora abita in una bella villetta collocata sulla strada che collega la chiesa di Frattina allo stadio di Pravisdomini, località in cui questa famiglia è ben inserita ma poco conosciuta. Mikele, tra le varie passioni di ragazzo, ha anche quella per il gioco del pallone. Prima del diploma giocava.
Come hanno evidenziato alcuni dirigenti calcistici ieri pomeriggio ha calciato i campi dell’Annonese calcio dove ha compiuto la trafila nelle giovanili tra le categorie giovanissimi e allievi. Salvo poi smettere per problemi alla schiena. «È sempre stato un bravo ragazzo, socievole e sorridente, anche i genitori sono delle bravissime persone – commenta il presidente dell’Asd Veneto Orientale, Massimo Comacchio – da noi ha giocato l’ultima stagione con gli allievi, da portiere, poi per problemi fisici ha dovuto smettere. Abbiamo letto dell’incidente e siamo scossi. Uno dei miei figli ha un anno in più di lui, erano in squadra assieme. Facciamo il tifo per lui, deve farcela, è troppo giovane perché le cose vadano diversamente».
E intanto la comunità di Motta prega per il quarto ragazzo coinvolto nell’incidente, in attesa di notizie da Mestre.
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