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Chi era Eralda, la vittima dell’incidente di Gorgo

Diciannove anni, gli studi al Lepido Rocco, poi il lavoro in pizzeria a Ponte di Piave. I sogni infranti della ragazza che ha perso la vita nell’incidente di Gorgo.

Federico Cipolla
Aggiornato 1 minuto di lettura

Eralda Spahillari, la diciannovenne morta nell'incidente

 

Diciannove anni, il sogno di tornare in Albania e vivere con il suo fidanzato. Le ambizioni di una ragazza. Tutto è finito alla mezzanotte di sabato. Quando Eralda Spahillari ha perso la vita nell’incidente di Gorgo al Monticano. La diciannovenne aveva studiato al Lepido Rocco di Motta di Livenza con indirizzo “estetica”. Voleva farne il suo lavoro, tornando in Albania dove aprire una sua attività. 

Fiori e messaggi degli amici sul platano dove sono morte Eralda e Barbara

Eralda viveva a Negrisia, frazione di Ponte di Piave, con i genitori e i due fratellini Florian ed Erind. «Era una ragazza tosta, e molto generosa», la ricorda Amelia, una compagna di classe dell’istituto Lepido Rocco che ieri mattina ha posato un mazzo di fiore sul luogo dell’incidente a Gorgo al Monticano. «Ho voluto portare un omaggio per ricordarla. Spero di poter andare a salutare in ospedale il suo fidanzato. Era con lui che voleva crearsi un futuro», ha proseguito Amelia. 

Eralda con il fidanzato Mikele a Parigi

 

Eralda era nata in Grecia, ma la sua famiglia era originaria dell’Albania, e lì voleva tornare. Come riscatto di una vita fatta di sacrifici e di emigrazione per migliorare la propria condizione di vita. Non era una che si tirava indietro di fronte alla fatica. Da oltre un anno lavorava come cameriera alla pizzeria Costa Azzurra di Ponte di Piave, che domenica è rimasta chiusa per lutto, avvisando i clienti attraverso la pagina Facebook del locale.  

Al di fuori del lavoro, il suo tempo libero era dedicato al fidanzato Mikele Tatani, anche lui albanese, e alla guida della Bmw 420. Recentemente erano stati in viaggio a Parigi, la torre Eiffel, gli Champs Elysèes, a passeggiare nella città degli innamorati, e immaginare un futuro di successi e amore.

Eralda Spahillari, diciannovenne di Ponte di Piave

 

«Lì vedevamo spesso qui, sempre insieme e da soli», dicono al bar Da Bepi di Negrisia. Si trova a poche centina di metri dalla casa di Eralda. Lì spesso andava a fare colazione con Mikele. Sabato si erano incontrati per trascorrere insieme la serata. Da Motta stavano procedendo verso Oderzo, quando il sorpasso dell’auto degli amici è risultato fatale alla diciannovenne, mentre il fidanzato è ricoverato in gravissime condizioni.  

A Negrisia nell’appartamento in cui vive la famiglia di Eralda non c’è voglia di parlare. Parenti e amici sono arrivati a cercare di dare conforto ai genitori e a fratellino e sorellina. «Eralda non c’è più» hanno dovuto spiegare ai due. Difficile accettarlo, impossibile farlo poche ore dopo la tragedia. Ponte di Piave piange per Eralda, ennesima vittima della strada. In un 2023 che è iniziato nel peggiore dei modi.  

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