Castelfranco, giovane trovato nel bus senza biglietto: prende a pugni in faccia il controllore Mom
Nuovo episodio di violenza su un mezzo Mom: otto mesi fa lo stesso dipendente era stato aggredito da una gang
Marco Filippi
Sale a bordo dell’autobus di linea senza biglietto e alla richiesta dei documenti del controllore gli rifila un pugno in faccia.
Non sembra avere fine la lunga scia di violenza che vede come vittime autisti e controllori della Mom. L’ultimo, in ordine di tempo, è avvenuto ieri mattina ed ha visto come vittima un controllore, Eddy Dal Rovere, che già nel giugno scorso ci aveva rimesso un menisco, al termine di una colluttazione avuta con una banda di ragazzini, tra i 16 e i 18 anni, alla stazione degli autobus di Montebelluna.
La scena si è ripetuta, sulla linea 203, quella che collega Castelfranco a Crespano. Poco dopo le 8.40 il bus della Mom fa salire alcuni passeggeri a una fermata nel Comune di Loria. Tra questi c’è anche un giovane africano che sale, però, senza biglietto. Ad accorgersene, poco dopo, il controllore Dal Rovere, salito sul mezzo per controllare i biglietti dei viaggiatori. Arrivato il turno del giovane nordafricano, iniziano i problemi.
Il biglietto non ce l’ha e i documenti per la sua identificazione al controllore non li vuole dare. Finché, arrivati alla stazione delle corriere di Castelfranco, il giovane rifila un pugno in faccia a Dal Rovere. L’autista chiude le porte, aziona le 4 frecce e chiama i carabinieri.
Passano pochi minuti e una pattuglia del Radiomobile è già sul posto. Il giovane viene preso in consegna dai militari dell’Arma mentre il controllore va all’ospedale a farsi medicare.
Si scoprirà poi che il controllore è lo stesso che il 29 giugno scorso fu accerchiato e aggredito, assieme ad un collega, alla stazione delle corriere di Montebelluna da una gang di ragazzi, uno dei quali, un 17enne, era salito sul bus senza biglietto. La conseguente contestazione e la richiesta dei documenti si concluse con un’aggressione brutale che costò il menisco sinistro al controllore Mom, costretto addirittura all’uso delle stampelle. «Nel giro di cinque minuti - raccontò in quell’occasione Dal Rovere - siamo stati circondati e ci hanno colpito con calci e pugni. Avevamo paura che tirassero fuori dei coltelli».
Non più tardi di un mese fa, un autista della linea Treviso - Vittorio Veneto è stato aggredito, mentre il bus della Mom stava per partire dall’autostazione del capoluogo della Marca, da un giovane che era stato sorpreso con un biglietto falso. Ad incitarlo una trentina di altri giovani che avevano accerchiato l’autobus.
Una scia continua di violenze e aggressioni che indusse il presidente Giacomo Colladon a minacciare di andare in procura e a sporgere denuncia. «È una questione di ordine pubblico e di sicurezza per i miei autisti. Andrò io stesso in procura a presentare denuncia, questa situazione è diventata insostenibile», sbottò Colladon.
Un’impennata di episodi, dunque. Addirittura tre nell’ultimo mese. Tanti, troppi se si guarda un dato: negli ultimi sei anni si sono contate 24 aggressioni subite dal personale e relative querele.
Anche i sindacati sono stanchi: guidare un autobus o una corriera è diventato letteralmente un lavoro rischioso. Spesso è proprio il compito di dover controllare i titoli di viaggio a fare da scintilla: chi viaggia senza biglietto – o con un titolo falso come nel caso di sabato – spesso dà poi in escandescenze quando viene smascherato. Situazione che si complica se poi scatta l’effetto-branco.
Un problema di sicurezza generale, che riguarda tutta la città, perché risse ed episodi di violenza sono anch’essi sempre più frequenti. E tocca gli autisti in particolare, in prima linea nel dover fronteggiare maleducazione e rissosità mentre svolgono il loro lavoro.
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