Nuove minacce dallo stalker alla sua ex dopo l’incendio dell’auto. «Arrestatelo o mi ammazza»
Il caso a Treviso. Trovata la custodia di un pugnale tra i vestiti della figlia lasciati sotto casa. L’avvocato: «Subito provvedimenti, dovrebbe stare in una struttura protetta»
federico cipolla
Le minacce sul telefono, l’auto bruciata, l’ultimo avvertimento - la custodia di un pugnale nascosta tra i vestiti della figlia - a due giorni dalla richiesta di arresto.
La richiesta di aiuto
«O lo arrestano o mi ammazza», è il grido d’allarme della donna che da un anno circa vive nel terrore a causa del suo ex.
Il suo legale, Aldo Pardo, mercoledì ha presentato una memoria difensiva in tribunale chiedendo che l’ex fidanzato, un rumeno di 36 anni, venga arrestato.
«Ci sono tutti gli estremi per procedere», sostiene il legale, «gli attentati alla vita della mia assistita, ai suoi beni, il fatto che abbia un bimba di 6 anni da accudire. Mi auguro che il tribunale proceda al più presto».
Per altro l’ex era già stato destinatario di un divieto di avvicinamento emesso dal tribunale nel marzo del 2022. Una misura poi revocata.
«Vogliamo capire perché e perché non sia stato avviato nel frattempo un processo», aggiunge l’avvocato Pardo.
Un anno da incubo
L’ultimo anno per la donna è stato un vero e proprio incubo, fatto di minacce e attentati, che l’hanno portata a querelare ancora l’ex fidanzato.
La questura ora pattuglia frequentemente la zona in cui abita, vicino allo stadio; ma non basta a far dormire sonni tranquilli alla donna, che in passato è stata costretta a trascorrere alcune notti in hotel proprio per paura dell’arrivo dell’ex fidanzato sotto casa.
L’ultimo episodio risale a venerdì sera, quando la donna ha trovato sotto casa una sacco con i vestiti della figlia di 6 anni e all’interno la fodera di un pugnale. L’ennesimo avvertimento dell’ex fidanzato.
Sempre più frequenti
Nelle ultime settimane le minacce alla ex si sono fatte sempre più frequenti.
«O torniamo insieme oppure moriamo insieme, soffrono le nostre famiglie», e ancora «scegli come vuoi morire... o ti butto l’acido addosso così non ti guarda più nessuno oppure ti do fuoco alla macchina», sono due messaggi mandati alla donna poche settimane fa.
Poco dopo l’ex si è pure presentato all’asilo della piccola all’orario dell’uscita. E ancora le visite sotto l’appartamento con altre minacce e un pugnale in mano «se non scendi vedrai cosa ti faccio sta notte con questo, basta una spinta alla finestra e sono in casa».
Si arriva poi all’incendio della vettura. Nella notte del 17 febbraio, la donna sente il rumore di vetri infranti e qualcuno citofona al suo campanello. Appena si affaccia vede la sua auto, una Citroen C3 che va a fuoco. Sulla firma di quel gesto non ha dubbi. «È stato il mio ex», riferisce.
«Ho paura per me e mia figlia»
«Temo per la vita mia e della mia bambina. Lui in passato non poteva avvicinarsi a me ma io sono tornata per alcuni mesi in Romania. Speravo si fosse rassegnato, ma poi ho saputo che è stato visto anche a dormire nel mio garage di cui aveva le chiavi», sono le parole della donna. Le minacce proseguono con altri messaggi e offese, fino a quando le scrive «la Polizia non dorme con te». Infine l’episodio di venerdì.
Giovedì è stata presentata la richiesta di arresto, e al più presto, la donna e il suo legale si augurano che vengano presi provvedimenti, «dovrebbe essere ospitata in un luogo protetto», dice l’avvocato.
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