Spunta arsenale di sostanze dopanti in casa
Blitz del Nas nell’abitazione di un atleta di 28 anni a San Pietro di Feletto: a novembre era stato trovato positivo in una gara di pesi e squalificato
Marco Filippi
Una trentina di confezioni di testosterone, un’altra decina di prodotti sospetti tra i quali Letrozole, Tamoxifen, Masteron 200, Metmorfina, e poi una dozzina di blister sciolti senza confezione di Clomid, Armodafinil, fiale di Trestolone, Masteron, quasi 150 fiale di “Pure Gold”, oltre ad aghi e siringhe a volontà per iniettarsi il “veleno” che gli avrebbe permesso di migliorare le prestazioni sportive. Un vero e proprio arsenale di sostanze dopanti sono quelle che i carabinieri del Nas di Treviso hanno trovato e sequestrato, giovedì mattina, nella casa di uno sportivo di San Pietro di Feletto.
Una perquisizione, ordinata dalla procura di Busto Arsizio dopo che il giovane, 28 anni, frequentatore assiduo di palestre e sportivo a buon livello, il 6 novembre scorso, durante una manifestazione organizzata dalla Fipe (Federazione Italiana Pesistica) in provincia di Varese, era stato trovato positivo ai controlli antidoping effettuati dalla Nado Italia (l'organismo indipendente dell'ordinamento sportivo italiano per la prevenzione del doping).
Il controllo antidoping a sorpresa avvenne a Castellanza, a margine delle finali maschili e femminili dei campionati italiani assoluti di distensione su panca, una delle discipline sportive della Fipe, molto diffusa nelle palestre. La positività al “Drostanolone”, testosterone e rispettivi metaboliti “di origine non endogena” (questo fu l’esito del controllo antidoping della Nado Italia) costò all’atleta di San Pietro di Feletto la squalifica dalla competizione per aver usato sostanze vietate, inserite dalla Wada 2022 come sostanze dopanti. Non solo. Poche settimane più tardi arrivò anche la stangata della procura Antidoping che lo squalificò per cinque anni da ogni competizione ufficiale della Fipe.
Parallelamente all’azione della giustizia sportiva, si è attivata anche quella penale con la procura della Repubblica di Busto Arsizio che ha subito iscritto nel registro degli indagati il nome dell’atleta del Coneglianese contestandogli il reato di “utilizzo di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti” previsto dall’articolo 586 bis del codice penale. Un reato per il quale, senza le aggravanti che potrebbero essere contestate in seguito, si rischia, in caso di condanna, fino a tre anni di reclusione.
Pochi giorni fa, la svolta nelle indagini. Il sostituto procuratore Susanna Molteni ha emesso un decreto di perquisizione nei confronti del 28enne di San Pietro di Feletto. A metterlo a segno i carabinieri del Nucleo antisofisticazione di Treviso che, all’alba di tre giorni fa, hanno bussato alla porta di casa dell’atleta per perquisire casa, auto e di tutti i luoghi nelle vicinanze. La perquisizione ha permesso di sequestrare decine di scatole, blister e oltre 150 fiale sospette: tutto materiale trovato nel frigorifero e in camera da letto.
I militari hanno anche sequestrato cellulari e supporti informatici dai quali eventualmente identificare gli eventuali fornitori. Il sospetto principale è che si tratti di sostanze vietate che il giovane (assistito dall’avvocato Enrico D’Orazio) s’è procurato attraverso la rete. Ma non si escludono sorprese locali.
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