Visita di venerdì 17? No grazie. Ulss 2 di Treviso, arrivano mille disdette
Pioggia di cancellazioni per scaramanzia. Il dg Benazzi: «Mai così tante». Chi annulla l’esame finisce in fondo alla graduatoria e il posto viene riassegnato
valentina calzavara
Pioggia di disdette per gli esami fissati per venerdì 17
Nessuno ammetterà di crederci per davvero, ma alla fine quasi tutti preferiscono non sfidare la sorte. Sarà per scaramanzia o per fifa o nel tentativo di scansare la presunta iattura, non c’è amuleto che tenga quando si parla di salute. Sta di fatto che venerdì 17 febbraio si registra negli ospedali della provincia di Treviso il record delle disdette per visite mediche ed esami clinici.
Quasi 9 trevigiani su 10 hanno rinunciato all’appuntamento assegnato. Quando il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi si è fatto dare i dati delle disdette a 72 ore dal fatidico “giorno sfortunato” non poteva credere ai suoi occhi.
«Abbiamo registrato circa un migliaio di annulli, tra le nostre strutture e quelle private accreditate che collaborano con noi, una follia se si pensa che negli altri giorni abbiamo nei nostri distretti in media 120 annulli: circa 60 per l’area di Treviso, 40 Asolo-Castelfranco e 20 per Conegliano-Pieve di Soligo. Di certo, mai così tanti come oggi».
Motivi personali, improvvisi impegni di lavoro, un imprevisto capitato all’ultimo minuto, e come se non bastasse anche l’odierno sciopero dei trasporti pubblici, sono le giustificazioni fornite dagli utenti trevigiani all’ufficio prenotazioni dell’Ulss, quasi a voler mascherare quella fatidica vocina: «Venerdì 17? Io non ci credo, ma nel dubbio, meglio evitare. Se poi mi trovano qualche magagna…».
Sarà che la congiuntura astrale non è delle migliori, sarà che con la salute non si scherza, ma di accettare la prestazione nel giorno considerato “sfortunato”, in molti proprio non ci stanno. A guidare la classifica delle prestazioni annullate dai cittadini della Marca è la radiologia con ben 122 visite rinviate dagli utenti che erano in lista per radiografie, ecografie, mammografie, risonanze magnetiche, tac e pet, con cui si vanno a scovare fratture e tumori.
Seguono 37 rinunciatari della dermosifilopatia che indaga le malattie veneree, l’oculistica con 35, la medicina riabilitativa con 33 e l’otorinolaringoiatria con 23.
Non va meglio nelle strutture private accreditate che lavorano con l’azienda ospedaliera: quasi 300 rinunce. All’Oras di Motta di Livenza, che si occupa principalmente di riabilitazione, si contano 168 rifiuti, al San Camillo di Treviso 52 e altre 29 alla Giovanni XXIII di Monastier.
Che fine fanno i posti rimasti liberi? «Vengono subito rimpiazzati facendo scorrere le liste di attesa e chiamando altri pazienti disposti a venire» tranquillizza il dg Benazzi. Chi rinuncia scivola in fondo alla graduatoria, i tempi si allungano e la diagnosi potrebbe tardare, questa sì che è una sfortuna.
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