Velodromo di Spresiano, si vede una luce. Nuovo bando nel 2023
Il cantiere fermo da tre anni: la struttura del governo “Sport e Salute” rimodula l’impianto alla luce dell’aumento dei costi e manda il progetto alla Federciclismo
Mattia Toffoletto
Il cantiere fermo del velodromo di Spresiano
La luce in fondo al tunnel del velodromo. “Sport e Salute”, la struttura operativa del governo nella politica sportiva, ha elaborato uno studio di fattibilità che rimodula l’impianto federale di Lovadina di Spresiano alla luce dei rincari nelle materie prime: rivedendo materiali, rafforzando la polivalenza della struttura, tagliando posti a sedere. Il progetto finirà nelle mani della Federciclismo prima di Natale, in modo da pubblicare a inizio 2023 il bando per la ripartenza dei lavori.
Si stima di poter aggiudicare l’appalto per maggio-giugno del prossimo anno, con l’obiettivo di riprendere la realizzazione dell’opera in estate, dopo la brusca interruzione dell’agosto 2019 dovuta alla crisi finanziaria della milanese Pessina Costruzioni, che aveva vinto il primo bando e iniziato i lavori nel settembre 2018.
«Lo studio di fattibilità sarà pronto entro Natale, la prossima estate ripartiranno i lavori», conferma Nuri Venturelli, legale della Federciclo. I fondi pubblici a disposizione sono i 27 milioni di euro, in parte già spesi, che arrivarono con la Finanziaria 2007 su forte spinta della Lega trevigiana (alla Commissione bilancio della Camera c’era un “certo” Giancarlo Giorgetti, ora ministro all’Economia).
E se quei finanziamenti - ora sotto il controllo della Presidenza del Consiglio - non dovessero bastare, alla luce dei diffusi rincari? «Si potrebbe accedere ad altri fondi per l’impiantistica, vista la nuova vocazione poliedrica dell’opera», suggerisce Venturelli.
Ma, ad attualizzare l’impianto in ragione dei rincari di materie prime ed energia, ci ha già pensato lo studio di fattibilità realizzato da “Sport e Salute”, l’ex Coni Servizi. Lo studio, partendo dalla porzione già realizzata e in abbandono da oltre tre anni, “ripensa” il velodromo sotto vari punti di vista: cambiano alcuni materiali, si modifica il progetto della copertura, si rende la struttura il più possibile polivalente, aprendola pure a spettacoli e ad altre discipline.
Si punta a risparmiare, laddove possibile, nei costi di realizzazione e manutenzione. La stessa capienza dovrebbe scendere rispetto ai 6.500 posti del progetto originario, puntando su “sedute mobili”. Ma il progetto di Sport e Salute considera pure l’aumento dei costi energetici, ragionando nell’ottica della futura gestione.
Troppo presto, però, per poter entrare più nei dettagli: ci vorrà ancora qualche giorno prima che lo studio di fattibilità sia consegnato alla Federciclo, solo dopo si potranno avere le idee più chiare. E, forte dello studio “taglia costi”, la Federazione valuterà se bandire un appalto integrato per progetto esecutivo-ripresa lavori oppure scindere i due passaggi.
Con l’obiettivo, ad ogni modo, di arrivare all’aggiudicazione lavori per maggio-giugno (se non prima), riprendendo la costruzione nell’estate 2023.
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