Non croci, ma volti e storie: tutti i morti per incidente stradale nel 2022 in provincia di Treviso
federico cipolla e lorenza raffaello
La giornata mondiale per le vittime della strada, domenica 20 novembre, ricorderà i 65 morti trevigiani da inizio anno. Le istituzioni sono in prima linea per contrastare la scia di sangue che caratterizza questo 2022 drammatico, con molti, troppi volti giovani.
Il professor Marino Biscaro, membro del comitato utenza e sicurezza e formatore della Provincia di Treviso, riflette sulle cause principali degli incidenti, perché lavorando di squadra si possano progressivamente ridurre: «I motivi degli schianti si replicano indipendentemente dalla strada e dal contesto e sono la distrazione causata da telefonino e, in particolar modo, la velocità usata male».
Lezioni di guida sicura nelle scuole
Biscaro da anni ogni settimana incontra, in occasione delle lezioni di guida sicura organizzate dalla Provincia, centinaia di ragazzi delle quarte e delle quinte degli istituti superiori, con la finalità di fornire loro le strategie salvavita da attuare pochi attimi prima o nel momento stesso in cui si verifica l’incidente.
«Bisogna rendersi conto dei pericoli della velocità e dell’energia che ne deriva: l’aumento della velocità significa proporzionalmente anche aumento del rischio a cui si incorre in caso di incidente, perché è ciò che provoca i danni materiali e fisici alle persone. Si tratta del concetto di energia cinetica applicata alla realtà, tutto dipende dal peso del veicolo e dal quadrato della velocità e quindi se la velocità aumenterà di poco, l’energia aumenterà di molto».
Le indicazioni per evitare gli incidenti
L’eccessiva velocità è un fattore che amplifica il grado di letalità quando si combina con l’inesperienza. Secondo il professor Biscaro, a tanti guidatori mancano le strategie di comportamento che portano a prevedere l’incidente, prima tra tutto l’educazione visiva: «È fondamentale avere sempre lo sguardo rivolto 150/200 metri davanti a sé, per capire dove si sta formando la problematica. Se vai a 50 all’ora significa che percorri 15 metri in un secondo, questo è un dato fisico. In tre secondi hai già fatto quasi 50 metri e sei già dentro l’ostacolo. Se riesci a visualizzare l’incidente, puoi avere il tempo per correggere la traiettoria, iniziare a frenare e salvarti la vita».
L’esperienza pratica gioca un ruolo fondamentale anche nell’utilizzo dei cosiddetti Adas, cioè i nuovi sistemi avanzati di assistenza alla guida (Advanced Driver Assistance Systems), a cominciare dall’Abs. «Quando si attiva l’Abs il pedale del freno comincia a vibrare, se nessuno te l’ha mai spiegato è probabile che ti spaventi e stacchi il piede, così lo spazio di frenata aumenta».
La tecnologia in aiuto alla sicurezza
Bene quindi la dotazione di strumenti tecnologici nelle auto di nuova generazione, a patto che il guidatore sappia utilizzarli: «Ci sono specifiche modalità da applicare in ogni situazione». Come fare allora per incamerare esperienza? «È necessario regalare a ragazzi delle strategie di comportamento attraverso tecniche da sperimentare e mettere in atto nella situazione di emergenza. Abilità che devono essere spiegate e provate per essere acquisite dai ragazzi, questa si chiama processo metacognitivo».
Il progetto «Scrivi quando arrivi»
Entrare nelle scuole e parlare ai ragazzi è la strategia utilizzata dalla Provincia di Treviso per aiutarli a capire come prevenire gli incidenti e ridurre i rischi, obiettivo condiviso anche dal nostro giornale che ha voluto essere parte di questo progetto formativo destinato ai giovani. Con l’ente provinciale è stato creato il progetto “Scrivi quando arrivi”, la campagna di sensibilizzazione sull’importanza della guida sicura realizzato nello scorso anno scolastico, e che sarà replicata. Un percorso che ha coinvolto esperti che hanno regalato ai giovani, attraverso le nostre pagine, dei consigli su come comportarsi sulla strada, nel pieno rispetto delle norme del codice, ma soprattutto di sé stessi e degli altri. —
Il memoriale delle vittime

Sara Rizzotto, 26 anni di Conegliano. La Panda in cui viaggiava con la cugina è stata tamponata in A28 da una Land Rover. Ha lasciato due figlie di due anni e mezzo e tre mesi. Jessica Fragasso 20anni, di Mareno si trovava nella Panda con la cugina Sara Rizzotto. I genitori di Jessica si trovavano pochi metri più indietro e hanno assistito alla tragedia.

Paola Hutu Paraschiva, 56 anni, di S. Biagio Il 5 febbraio la donna di origine rumene stava andando dal suo futuro sposo a Trieste, quando inA4 a Duino un’auto contromano l’ha colpita.

Ennio Schincariol 68 anni, di Santa Lucia. Imprenditore in pensione, è stato travolto mentre percorreva in bici in via Ungaresca Sud a S. Maria. È morto l’11 febbraio, il giorno dopo l’incidente.

Maria Comin, 69 anni, di Montebelluna. Abitava vicino al luogo in cui ha perso la vita, investita mentre attraversava via Monte Grappa il 15 febbraio. Con il fratello aveva gestito il bar Carpen

Edlira Elicka, 56 anni di Vidor. La donna di origini albanesi il 20 febbraio stava percorrendo via Piana a Sernaglia, quando è stata coinvolta in un tamponamento.

Vittorio Piva, 17 anni di Pieve del Grappa. Stava provando la moto di un amico, appena messa a punto. Ha perso il controllo finendo fuori strada in via Montenero il 9 marzo.

Lucival Neves, 47 anni di Pederobba Operaio alla Luxottica, all’alba del 16 marzo stava andando in fabbrica per fare straordinari. È finito contro un tir sulla Feltrina.

Andrea Marcuccio, 46 anni di San Biagio. Anche Andrea Marcuccio stava andando al lavoro in scooter, quando il 23 marzo sulla Treviso Mare è stato colpito da un’auto.

Miriam Cappelletto, 51 anni di Preganziol. La tragedia del Terraglio. Colpita mentre era in auto con un’amica dalla Bmw di Ronnie Levacovic, lanciato a 120km/h e ubriaco. Aveva tre figli.

Mara Visentin, 63 anni di Preganziol. Stava tornando dal Bingo il 24 marzo con l’amica Cappelletto. Sono finite contro un ponticello, colpite dalla Bmw. Casalinga, ha lasciato due figli.

Muhammad Saleem, 25 anni del PAkistan Il profugo, ospitato alla caserma Serena, il 24 marzo stava attraversando il Terraglio con il monopattino a Treviso. Investito da un furgone.

Silvio Bernardi, 39 anni di Roncade. Noto barista di Mirano, abitava a San Cipriano. L’8 marzo è finito fuori strada in via Sant’Elena a Silea. Ha lasciato la moglie e le due figlie.

Samantha Renon, 16 anni di Cessalto. Studentessa del Sansovino, nuotatrice, appassionata di moto. Il 14 aprile, andando a Salgareda insella alla sua Husqvarna, si è scontrata con un’auto.

Cristina Faraon, 63 anni di Colle Umberto. L’impiegata d’azienda, originaria di Tarzo, con tre figli, ha trovato la morte in un frontale sulla Cadore-Mare a Codognè il 18 aprile.

Mattia Citton, 23 anni di Borso del Grappa. Il perito elettrotecnico, mentre era alla guida del suo pick up è precipitato in una scarpata prossima a Strada Penise, a Solagna.

Donika Nikollbibaj, 24 anni, di Trento. Studentessa universitaria, con la sorella stava andando in Kosovo dai familiari. Il frontale sulla Castellana, è morta dopo 4 giorni di coma. Anche Andrea Mar- cuccio stava andando al lavoro in scooter, quando il 23 marzo sulla Treviso Mare

Samira Fakihi 23 anni, di Mareno Deceduta sul colpo all’alba di lunedì 25 aprile sulla Pontebbana a Spresiano, al ritorno da una serata in discoteca. Tre i feriti, anche loro ventenni.

Diego Inversi 33 anni, di Spilimbergo (PN) Ha perso la vita in auto, uscendo dall’A4 a Cessalto. La sua vettura si è infilata sotto un camion il 28 aprile, tornava da una serata sul litorale veneziano.

Chiara Lando, 22 anni, di Vidor. La studentessa di Scienze della Formazione, si è scontrata frontalmente con un camion lungo la 667 a Caerano la mattina del 28 aprile.

Guido Arnosti, 54anni, di San Fior Camionista della Folicaldi di Cividale, ha trovato la morte in A4 a S. Michele al Tagliamento. Ha tamponato un camion che lo precedeva il 4 maggio.

Corrado Visentin 84 anni, di Montebelluna. Agente di commercio, ex consigliere comunale e membro del cda della Umberto I. Si è scontrato con un furgone a Riese, era rimasta ferita anche la moglie

Davide Pavan 17 anni, di Morgano. Aveva accompagnato a casa la fidanzata. In via Olimpia a Paese il suo scooter è stato colpito dall’auto di un poliziotto che ha invaso la corsia opposta.

Paolo Bianchin 41 anni, di Casier In via Biban a Carbonera, il 21 maggio il grafico ha perso il controllo della sua moto in curva finendo contro un trattore. Ha lasciato la moglie.

Marco Gasparini 51 anni, di Breda. È finito fuoristrada in moto, in via Bovon a Breda. È morto cosi Gasparini, manager dell’Electrolux e sommelier. Ha lasciato moglie e un figlio.

Luca Carrer,54 anni, di Vidor Stava facendo un giro in moto con la moglie, quando è finito contro un camper sulla statale 348 a Feltre. Sono morti entrambi sul colpo.

Patrizia Bisol 57 anni, di Vidor. Impiegata alla Spagnol Mobili, attiva al Centro Sollievo di Segusino, è morta con il marito in moto a Feltre il 12 giugno. Hanno lasciato due figli.

Ida Falcade 88 anni, Valdobbiadene. La negoziante di Valdobbiadene era in auto col marito al volante. Si sono schiantati frontalmente contro un’altra vettura sulla provinciale di Altivole.

Patrizio Tormena, 41 anni, di Vidor.L’operaio il 27 giugno stava tornando a casa in moto, con la sua Yamaha R1, quando è uscito di strada in via Montello, finendo contro il muretto.

Daniele Casagrande 48 anni, di Cappella Maggiore. Il carrozziere ha perso la vita il 26 giugno in un incidente a Fourques, in Francia. Sulla sua moto scontratasi con un furgone, viaggiava anche la moglie.

Michele Polesello 46 anni, di Oderzo. È morto il 2 luglio assieme alla compagna Lara Bisson, sulle strade dell'Istria, verso Pisino. In moto sono stati centrati da un furgone in curva.

Guglielmina Follini 63 anni, di Treviso. L’auto guidata dall’amico è finita in una scarpata in retro. L’incidente a Bobbio, nel piacentino, zona di origine della donna da poco in pensione.

Graziano Bortolotto. 67 anni, di Conegliano. Alpino del gruppo di Ogliano, volontario Avis, ha perso la vita il primo di agosto sull’Alemagna a Conegliano scontrandosi in scooter contro un’auto.

Alessandro Feletto, 17 anni, di Ormelle. Liceale, il 9 agosto è morto in moto a pochi metri da casa, colpito dal furgone di uno spedizioniere dopo l’immissione su via Roma.

Marco Da Re,18 anni, di Caneva. Una delle quattro vittime della strage di Godega del 14 agosto. La Polo, in cui si trovava con tre amici, finisce contro un albero il 14 di agosto.

Daniele Ortolan,19 anni, di Orsago. Aveva un passato da nuotatore agonista, e nell’ultimo anno era diventato istruttore. Il 14 agosto aveva trascorso la serata a Cordignano con i tre amici.

Xhuliano Kellici, 19 anni, di Cordignano. La terza vittima della strage del 14 agosto. Frequentava l’Ipsia di Conegliano, dopo aver giocato a calcio, aveva praticato kick boxing.

Daniele De Re, 18 anni, di Cordignano, Daniele De Re era seduto dietro nella Polo quella notte. Studente del Kennedy di Pordenone, era stato un ciclista agonista con la squadra di Orsago.

Sebastiano Marson, 22 anni, di San Biagio. È finito contro un muretto dopo l’impatto con un Doblò a S. Andrea di Barbarana. Cantautore e musicista, era appena stato a trovare la fidanzata.

Mario Bittante 64 anni, di Asolo. Era in sella al suo scooter con la moglie, quando all’altezza dell’Asolo Golf Club si è scontrato con una Mazda. Era membro della Protezione Civile.

Daniela Costacurta. 49 anni, di Vittorio Veneto. Lo schianto in A27 stava andando al lavoro alla Luxottica, che aveva appena riaperto dopo le ferie estive. Da Vittorio Veneto si era trasferita a Belluno.

Ezio Renosto 85 anni, di Treviso. Investito il 21 agosto sulla Noalese in bicicletta, è morto dopo due giorni di coma. Aveva lavorato alle Poste ed era una colonna dell’Ipab Appiani.

Kevin Carraro,17 anni, di Castelfranco. Investito sul cavalcavia di Campigo mentre, di notte, tornava a casa in sella alla sua bici, insieme ad alcuni amici. Studiava all’Ipsia Galilei.

Francesco Favaro, 17 anni, di S. Pietro di Feletto. Il 31 agosto stava andando a prendere il suo regalo di compleanno da un amico, quando a San Pietro di Feletto è uscito di strada in moto.

Nico Baldo, 34 anni, di Silea. Ha inseguito il suo cane scappato dalla casa dei genitori a Cessalto, ma è stato travolto da un’auto. È morto così, il 1° settembre, a un mese dal matrimonio.

Lucio Panziera, 52 anni, di Volpago. È deceduto in Corso Mazzini a Montebelluna, nello scontro tra il suo scooter e un’auto. Era consigliere comunale a Volpago.

Jamal Touiki 24 anni, di San Vendemiano. Marocchino di origine, aveva ottenuto il permesso di soggiorno da soli tre giorni. Il 16 settembre è stato investito da un’auto vicino a casa a S. Vendemiano.

Luca Cappellotto, 51 anni, di Gaiarine Con il suo furgone è finito contro un trattore in curva a Mareno. Era rappresentante della Hausbrandt da vent’anni, ha lasciato due figli.

Idriz Hamidovic 58 anni, di Mansuè. Stava andando al bar a prendere il caffè, per incontrarsi con i colleghi e andare a lavorare. Il muratore della Cimitan di Mansuè, è stato centrato da un’auto.
Samuele Del Negro 54 anni, di Firenze Ha perso la vita il 2 settembre sulla Treviso-Mare a Roncade, in un frontale. Era sul lato passeggero di una Chevrolet condotta da un 63enne di Arezzo.

Roman Zapata 48 anni, di Preganziol. Il rider argentino stava effettuando consegne, si è fermato a lato strada, è stato travolto da un’auto sul Terraglio, guidata da un uomo in stato di ebbrezza.

Antonello Ungalli, 61 anni, di Spresiano. Il 19 settembre è stato investito mentre attraversava sulle strisce la Pontebbana a Spresiano. In pensione, aveva da poco subito l’amputazione di una gamba

Leonardo Niero, 26 anni, di Camposampiero. Il dipendente della Tapì, si è scontrato frontalmente con un camion a Resana il 24 settembre. Dopo quattro giorni di coma, il decesso.

Christopher Okoduwa, 43 anni, di Villorba. Papà di tre bambini, gestore del Wisdom bar di Canizzano, ha perso la vita in Strada Ovest, a Treviso, scontrandosi con un’auto vicino a via del Legname.

Mario Piva, 67 anni, di Loria. Vittima della mattinata di follia di Steve Quintino. Il pensionato era in bici in via Marini a San Zenone, quando è stato travolto dall’auto.

Giuseppe Polloni. 48 anni, di Altivole. Il 3 ottobre l’imprenditore agricolo stava tornando a casa sulla sua nuova Honda, quando è stato colpito frontalmente da un’auto in via Fermi ad Asolo.

Giorgio Sfriso, 77 anni, di Mogliano. Investito mentre percorreva in bici via Tavoni a Mogliano, è morto il 7 ottobre dopo due giorni in terapia intensiva. In pensione, era originario di Mestre.

Antonio Funes, 19 anni, di Altivole. La sua auto ha preso fuoco dopo l’impatto con un furgone in via Montegrappa a Fossalunga. Studiava all’Artistico, faceva il volontario missionario.

Andrea Balzan 58 anni, di Preganziol. È finito a terra in moto da solo, in corrispondenza della rotonda di via Cisole a Treviso. In pensione, aveva lavorato alla Nu-Maber.

Mario Tilotta 53 anni, di Cison. Sulla sp4 la sua auto contro una C3 è poi finita in un vigneto. Gestiva dal 1995, insieme alla moglie, il salone d’acconciatura di via Roma a Tarzo.

Alessandro Tabaku, 22 anni, di Codognè. Il 24 ottobre stava andando al lavoro alla Luxottica di Agordo. A Sedico, vicino alla Stanga, si è trovato davanti un cervo, per evitarlo è finito fuoristrada.

Paolo De Poli, 61 anni, di Azzano Decimo. Una mancata precedenza e lo schianto a San Vendemiano in via Longhena. L’operaio era originario di Villotta di Chions, ha lasciato una figlia.

Miriam Ciobanu, 22 anni, di Fonte. Travolta in via Vittorio Veneto a Pieve del Grappa mentre rincasava dopo un litigio col fidanzato. L’investitore nel sangue aveva tracce di droga e alcol.

Salvatore Stefani, 20 anni, di Mogliano. Stava tornando a Feltre col furgone della Vipa, quando si è scontrato frontalmente con un camion sulla sr348. Rugbista, era cresciuto a Mogliano.

Monica Picco 59 anni, di San Zenone. Il 17 novembre in auto ha invaso la corsia opposta, finendo contro un camion in via Beltrami a S. Zenone. Ha lasciato il marito e tre figli.
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