Comunità energetiche, in provincia di Treviso la prima zona industriale autosufficiente
L’area produttiva San Michele, nel Pievigino, chiede il via libera al governo. Sempre più numerosi gli esperimenti locali
Francesco Dal Mas
Aziende ed enti puntano sull’autosufficienza energetica: le imprese producono “in casa” l’energia e la scambiano con le ditte più energivore, la offrono al Comune, per il municipio, le scuole, le palestre. E magari la “passano” anche ai propri dipendenti. Una strategia che in molti stanno valutando, contro l’impatto del caro bollette. La prima comunità energetica della Marca nascerà tra Pieve di Soligo e Sernaglia della Battaglia, dove opera il parco industriale San Michele. Sarà attiva non appena maturerà il nuovo decreto del Governo, che consentirà di unificare consumo e produzione nella stessa cabina primaria, innalzerà la potenza degli impianti ammissibili fino a un MW, consentirà inoltre di immettere parte della produzione da impianti già esistenti e permetterà la cumulabilità con i fondi del Pnrr.
Gli esempi nella Marca
Assindustria Venetocentro ha promosso un incontro con un gruppo di imprenditori anche della zona di San Giacomo (Vittorio Veneto) e Scomigo (Conegliano) per intraprendere un’analoga esperienza, mentre nella Marca si muovono gli enti locali, come nel caso di Cappella Maggiore, in cui sindaco Mariarosa Barazza ha stanziato 35 mila euro per l’installazione di un impianto fotovoltaico sugli edifici comunali per far partire l’autoproduzione.

E ancora, il Residence Cicogna di Paderno di Ponzano, realizzato da Crema Costruzioni, visitato anche dall’ex premier Conte. La struttura, un condominio di 5 unità all’avanguardia con impianti di riscaldamento e raffreddamento gestiti dall’intelligenza artificiale, è stata tra le prime in Italia ad essere riconosciuta come “comunità energetica”.
Il ruolo di Alperia
Il Parco industriale San Michele, al centro del Quartier del Piave, ha dato l’incarico alla società Alperia di redigere il necessario report energico che misura quale sia la produzione da fonti rinnovabili, quali i consumi e i nuovi impianti da realizzare. Le imprese promotrici sono Biemmereti, Bocon, Bubola & Naibo, Euromobil, G.D. Dorigo, Gugel, Loran e Homes. Nella compagine anche il Comune di Pieve di Soligo, che partecipando alla comunità energetica potrà condividere i costi energetici delle strutture pubbliche del proprio territorio. «Siamo pienamente convinti del valore e dell’utilità del progetto - spiega Marco Stevenato vice presidente Avc delegato politiche industriali - per cui iniziamo subito con gli adempimenti richiesti così da poter essere subito pronti, a decreto approvato, a realizzare gli impianti di produzione di energia rinnovabile da mettere poi in rete».
La comunità energetica rimane aperta anche ad altre imprese interessate come pure ai dipendenti delle aziende e a cittadini privati perché più soggetti saranno in rete e partecipano alla comunità e più si potrà scambiare energia dando vantaggio a tutti i partecipanti, piccoli e grandi che siano, riducendo i costi delle materie prime, e soprattutto dell’energia.
Obiettivo risparmio
«Puntiamo a ridurre l’impatto ambientale e diventare il più possibile autonomi per evitare in futuro di subire i rialzi repentini dei costi energetici, consentendo alle imprese di poter programmare produzione e investimenti». Entusiasta dell’iniziativa è il sindaco di Pieve Stefano Soldan, «perché in questo modo – anticipa – non solo riusciremo ad abbattere i costi energetici nei servizi ai cittadini oggi eccessivi, ma anche perché daremo vita ad un nuovo, singolare welfare energetico, con scambio fra le imprese e le famiglie, oltre che con l’ente pubblico».
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