Colline del Prosecco, il Sentiero Unesco a prenotazione obbligatoria
Fra Valdobbiadene e Vittorio Veneto sarà operativo dalla prossima primavera, l’annuncio del presidente della Regione Zaia.
Francesco dal Mas
Turisti sulle colline del Prosecco, patrimonio Unesco
Ci sono investitori pronti a destinare “milionate” alle Colline Unesco del Prosecco. Per promuoverle turisticamente. E in questa ottica il Cammino Unesco di 50 chilometri sarà inaugurato in primavera, collegando Valdobbiadene a Vittorio Veneto. Ma a tutti i sindaci del territorio patrimonio dell’Umanità, riuniti all’istituto Cerletti di Conegliano, Zaia ha anticipato che il percorso avrà regole precise. Per evitare l’assalto di camminatori ed i disturbi che potrebbero arrecare ai vigneti di prosecco o ai boschi attraversati, il presidente ha anticipato che sarà prevista la prenotazione obbligatoria attraverso app.
Ogni 250 metri una tabella e tratto dopo tratto ci saranno delle associazioni di volontariato che quotidianamente vigileranno sul rispetto dei siti. Non ci saranno cestini per la raccolta dei rifiuti, perché questi dovranno essere portati a casa.

La consegna degli attestati ai sindaci dei 29 Comuni dell'area delle Colline del Prosecco - Unesco
“Se occorre, faremo anche una legge regionale di protezione” ha annunciato Zaia, sollecitando l’Associazione Colline Unesco a promuovere ‘grossi eventi’, uno popolare, magari enfatizzando eventi già presenti, l’altro culturale. Un itinerario letterario, ad esempio, come potrebbe essere “Una collina di libri” (a Cortina da anni si tiene ‘Una montagna di libri”). E poi l’organizzazione di un grande convegno Ambrosetti, ad esempio sulla sostenibilità turistica.
Ieri, dunque, al Cerletti di Conegliano c’è stata la cerimonia di consegna delle targhe Unesco ai Comuni dell’area. Vi hanno partecipato 29 sindaci.

A loro Zaia ha consegnato la targa dell’Associazione Colline del Prosecco denominata “Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene-Unesco”.
I Comuni protagonisti sono Valdobbiadene, Vidor, Tarzo, Miane, Refrontolo, Follina, Cison, Revine, Vittorio Veneto, Farra di Soligo, San Pietro di Feletto, Pieve di Soligo (Core Zone); Conegliano, San Vendemiano, Susegana (Buffer Zone); Cappella Maggiore, Cordignano, Mareno, Fregona, Colle Umberto, S. Lucia di Piave, Godega, San Fior, Segusino, Sarmede, Codognè, Moriago, Sernaglia e Vazzola (Commitment Zone).
«Con la filosofia e le caratteristiche che abbiamo dato a questo sito», ha detto Zaia, «dobbiamo avere coscienza che siamo un vero e proprio modello internazionale, da far valere in ogni sede, anche in quella europea dove si decidono progetti comunitari e fondi europei».
Zaia ha anche fatto riferimento alla necessità di organizzare di più e meglio la comunicazione, che deve essere «binaria, verso l’esterno ma anche all’interno dei territori perché chi ci vive sia ben cosciente del patrimonio Unesco, lo conosca e ne apprezzi caratteristiche e potenzialità. Penso ad esempio – ha detto – a parlarne diffusamente ai giovani nelle scuole, così come agli adulti. Non deve esserci dicotomia tra il sito Unesco e il territorio, altrimenti si rischia di diventare una sorta di club elitario».
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