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Trevigiani innamorati delle ville venete. Visite guidate ed eventi fanno il pienone

Il weekend è un successo, migliaia di visitatori e prenotazioni esaurite. Al Castello di San Salvatore il convegno con Isabella Collalto de Croÿ

Marina Grasso
2 minuti di lettura

Un successo, la prima “Giornata delle Ville Venete”, che sabato e domenica ha proposto esperienze di conoscenza, sapori, arte, storia, giochi e cultura in 14 diverse ville della Marca. Dopo l’avvio un po’ a rilento di sabato mattina, dovuto al meteo incerto, il richiamo delle ville venete è stato irresistibile per migliaia di persone che non hanno semplicemente visitato parchi e architetture, ma che hanno partecipato a percorsi guidati, cacce al tesoro e degustazioni.

Caccia al tesoro

Il tutto senza affollamenti, poiché solo su prenotazione, ma anche con qualche concessione al numero massimo di iscritti poiché continuamente in crescita, tanto che già domenica mattina i proprietari delle ville hanno utilizzato i social network per annunciare il totale sold out.

Qualche esempio: la caccia al tesoro nel parco di Villa Rechsteiner a Piavon di Oderzo, ha contato 150 persone (invece dei 130 previsti), lo stesso numero – anche qui superiore al previsto – che ha vissuto la “Wine Experience” al Castello di Roncade; la palladiana Villa di Maser ha contato più di 600 visitatori, oltre a 150 visite guidate, decine di degustazioni e 80 persone coinvolte nella caccia al tesoro all’interno della Villa che, tra indovinelli e indizi, ha consentito di scoprire dettagli poco noti degli affreschi di Tiepolo.

L’appuntamento

Più difficile quantificare l’afflusso nella più principesca delle dimore coinvolte, il Castello di San Salvatore di Susegana, sede dell’Associazione Ville Venete, dove sabato si è tenuto il partecipatissimo convegno “Ville Venete: orizzonti oltre i confini”, al quale è stata sorprendente l’affluenza di tanti giovani.

E dove Isabella Collalto de Croÿ, padrona di casa ma anche presidente dell’Associazione che ha promosso l’appuntamento con la collaborazione e il sostegno dell’Istituto Regionale Ville Venete, ha potuto sottolineare il significato dell’iniziativa.

E ribadire che è nata dalla volontà dei proprietari delle ville di spingerle al di fuori della cornice di patrimoni musealizzati cui sono state a lungo confinate. Con un arguto paragone all’opera di Goffredo Parise, la presidente ha concluso che ora le Ville sono pronte a creare un nuovo “sillabario” di significati che da parole semplici aprirà a nuove narrazioni e ad un nuovo futuro.

Il convegno ha analizzato sia la rilevanza delle ville nel contesto locale e nazionale, ma anche negli scenari internazionali con Alfonso Pallavicini, presidente EHH (European Historic Houses) e Fabio Finotti, direttore dell'Istituto Italiano di Cultura New York.

Il primo ha sottolineato che le Ville Venete sono l'immagina dell'Europa all'estero, un patrimonio che il mondo intero invidia, mentre Finotti ha ricordato che sono un’esperienza che ha conquistato il mondo, evidenziando che sono un modello anche per molte neonate grandi strutture americane non solo nelle architetture, ma anche nell’impianto paesaggistico.

E viverle come hanno fatto nello scorso week end migliaia di visitatori di tutte le età è sicuramente il miglior promemoria della loro rilevanza e della loro modernità. 

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