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«Mio marito mi picchia»: a Treviso la parrucchiera diventa sentinella contro la violenza

Incontri dell’Usl per preparare gli operatori del settore bellezza ad ascoltare e consigliare le donne in difficoltà

Valentina Calzavara
2 minuti di lettura

«Mio marito mi picchia e non so cosa fare». Una confidenza pesante raccolta davanti allo specchio tra il rumore del phon e il relax di uno shampoo. A parlare è la cliente di un salone per capelli della provincia di Treviso, ad ascoltare la sua parrucchiera che in quel momento diventa l’amica più preziosa.

Dopo qualche istante di esitazione, in cui entrambe restano in silenzio, la parrucchiera prova a dare il suo sostegno alla donna, ma non sa esattamente cosa fare e a chi rivolgersi e decide di parlarne con una dottoressa.

Un gesto che non è caduto nel vuoto e ha portato l’azienda sanitaria della Marca ad attivare una serie di incontri formativi rivolti a estetiste, parrucchieri e operatori del settore della bellezza che spesso entrano in contatto con le vittime di violenza che possono esserci tra le loro clienti.

Oggi nel nostro territorio una donna su tre nel corso della sua vita ha subito una qualche forma di molestia fisica, sessuale o psicologica, in linea con quanto accade nel resto d’Italia. Un dato allarmante che ha spinto l’Ulss a intervenire avviando un progetto pilota ad hoc nel distretto di Pieve di Soligo che s’intitola “Se la vita prende una brutta piega… dacci un taglio” e ha lo scopo di fornire strumenti utili a chi opera nel settore del benessere per sostenere nel modo giusto le richieste d’aiuto sul tema della violenza e degli abusi contro le donne.

«Abbiamo voluto attivare l’iniziativa per rispondere all’esigenza, esternata proprio da una parrucchiera, che si è trovata in difficoltà di fronte alle confidenze di una cliente vittima di violenza, non sapendo come poterla aiutare» dice la dottoressa Martina Barban, membro del gruppo di lavoro impegnato nel contrasto alla violenza contro le donne dei Pronto soccorso di Conegliano e Vittorio Veneto. Il calendario, rivolto agli addetti del settore, è pronto e asseconderà la giornata di riposo della categoria: s’inizia lunedì 7 novembre alle 20.30 al convento San Francesco di via De Amicis a Conegliano; quindi lunedì 14 novembre alle 20.30 all’auditorium Battistella-Moccia a Pieve di Soligo; il 21 novembre alle 20.30 al Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.

«L’intento è quello di coinvolgere nella Rete antiviolenza sempre più persone attive nella comunità, facendo in modo che siano capaci di riconoscere una donna vittima di abuso e, in qualche modo, possano aiutarla. Facendo sì che anche i saloni di bellezza diventino luoghi dove poter sensibilizzare le persone, con discrezione e delicatezza» prosegue la dottoressa Barban.

Gli incontri sono organizzati dal personale dei Pronto soccorso di Conegliano e Vittorio, con il Comitato dei sindaci del distretto Pieve di Soligo, in collaborazione con la fondazione di Comunità Sinistra Piave e le associazioni di categoria. Le tre serate formative sono solo il punto di partenza di un progetto che potrebbe essere presto esteso, come già accade in altre realtà: negli Stati Uniti la formazione contro la violenza di genere è perfino inserita nel corso professionale per parrucchieri ed estetisti e si sta diffondendo anche in Italia, in particolare in Piemonte e di recente nella provincia di Venezia. Anche la Marca si muove quindi in tal senso.

«Si tratta di un’iniziativa importante» rileva il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi «che punta ad aggiungere un ulteriore tassello nell’ambito della rete territoriale per intercettare e supportare le donne vittime di violenza. Si partirà nel distretto Pieve di Soligo con la possibilità di allargare poi il progetto negli altri distretti».  

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