In chat le foto senza veli di una minore, sotto indagine tre operai e uno studente a Vittorio Veneto
La ragazzina si era invaghita di un giovane accettando la sua richiesta di immagini intime. Che poi sono state diffuse
Marco Filippi
Una minorenne abbocca agli apprezzamenti di un giovane conosciuto in una chat e gli invia foto senza veli di sé stessa. Poi, tramite amici, la sconvolgente scoperta: le sue immagini girano su alcune chat whatsapp di giovani del Vittoriese e di chissà dove ancora. Ed ecco che rabbia e vergogna la assalgono fino a quando un amico la consiglia di andare dai carabinieri a denunciare il fatto per tutelare sè stessa e per inchiodare alle loro responsabilità i suoi denigratori.
È una triste storia quella scoperta dai carabinieri di Vittorio Veneto che vede come protagonisti, per ingenuità e malizia, una minorenne di Vittorio Veneto da una parte e dall’altra tre operai e uno studente, tra i 19 e i 21 anni, tutti incensurati, residenti in provincia di Treviso.
In mezzo una storia di foto e immagini osè su cui i carabinieri della compagnia di Vittorio Veneto stanno facendo luce ed hanno già provveduto a sequestrare cellulari.
Quattro gli indagati per diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite: si tratta di un operaio di 19 anni di Cappella Maggiore, un altro operaio di 21 anni di Cappella Maggiore, uno studente di 19 anni di Revine Lago e un altro operaio di 21 anni di Sarmede.
Sarebbero loro ad aver diffuso in rete le immagini che una ragazzina vittoriese di 15 anni aveva inviato ad un utente sconosciuto che l’aveva invitata a mandarle foto di sé stessa senza veli.
La vicenda affonda le radici all’inizio di quest’anno, quando la ragazzina conosce in rete un giovane. Lei si infatua di lui e inizia uno scambio di messaggi e chat che la porteranno dopo qualche settimana ad acconsentire alle richieste sempre più pressanti del giovane: mandargli foto sempre più provocanti di sè fino a quelle completamente senza veli. In primavera, però, la minorenne viene a sapere da alcuni amici che quelle immagini stanno girando su alcune chat whatsapp e del web. Alla ragazzina cade il mondo addosso. Non vuole confidarsi per la vergogna con i genitori. Lo fa con alcuni amici di cui si fida, uno dei quali la convince ad andare a denunciare il fatto alla sede della compagnia dei carabinieri di Vittorio Veneto.La quindicenne, accompagnata da un amico, si presenta così nella caserma di via Giacomo Boni e svuota il sacco.
Ai carabinieri non rimane altro che partire dal numero telefonico a cui corrispondeva la chat alla quale la quindicenne aveva inviato le foto e immagini nude per individuare ad uno a uno i responsabili della divulgazione illecita delle immagini pornografiche della ragazzina vittoriese e quindi a denunciarli.
Un’indagine che avrà quasi sicuramente un epilogo in tribunale.
«Chi riceve - spiegano gli esperti - foto o filmati a contenuto pedo-pornografico ha l’obbligo di spezzare la catena e di non inviarle ad altri conoscenti. Il reato lo si consuma proprio quando si concorre nella diffusione delle immagini proibite. Meglio è segnalare il fatto a carabinieri o polizia postale».
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