Caos concorsi a Treviso, prof sostituiti a metà anno

Nomine in ritardo, supplenti costretti a lasciare tra dicembre e gennaio. Le famiglie: «Terrificante». Il sindacato fa causa
Concorsi in ritardo, 290 supplenze a rischio interruzione a metà anno. Con buona pace degli alunni (e inevitabile malumore dei genitori), costretti a fare i conti con professori che, da un giorno all’altro, nel bel mezzo dell’anno scolastico devono lasciare il posto a un collega.
Polemica pure per i posti riservati ai futuri vincitori di concorso. Il motivo? I concorsi, per certe materie, sono ancora in atto, così alcuni supplenti - 290 appunto nella Marca - potrebbero terminare l’esperienza a dicembre. Li chiamano “posti accantonati” e potrebbero mandare nel panico tanti studenti. In altre parole: supplenze annuali che potrebbero lasciare spazio a nuovi docenti di ruolo, alunni che si abituano a un insegnante e quattro mesi dopo si trovano costretti a ricominciare daccapo.
I posti accantonati arrivano a 200 alle superiori e 90 agli istituti comprensivi. Emblematico il caso del Besta, che conta una decina di posti accantonati, specie in Matematica. Senza conoscere, al pari delle altre scuole, la tempistica dell’eventuale sostituzione dei professori.
«Un problema soprattutto per i ragazzi», riflette Renata Moretti, preside del Besta, «familiarizzano con un docente e poco dopo lo devono salutare». Le fa eco Emanuela Pol, dirigente del Planck: «Un cambio a metà anno può avere un certo peso».
Un problema che si manifesta a tre livelli: il supplente non sa se concluderà l’anno, la classe potrebbe subire il “trauma” della sostituzione in corso d’opera, la scuola non sa se e quando il cambio di cattedra si effettuerà. Perché i posti accantonati sono 290, ma bisognerà vedere quanti saranno i vincitori di concorso e le scelte che faranno a livello di provincia.
Di certo le “supplenze a tempo” mandano su tutte le furie le famiglie. Come fa capire Chiara Cascone, genitore e presidente del Consiglio d’istituto del Comprensivo Martini: «Terrificante che ogni anno non si riescano ad avere tutti gli insegnanti al proprio posto fin dal primo giorno. Una situazione deleteria anzitutto per gli alunni». Alza la voce lo Snals Treviso, pronto a fare causa ai presidi che interromperanno la supplenza a docenti con contratti annuali: «Sospendere il contratto a supplenti significa violare i diritti dei più deboli, andremo in tribunale a tutelarli», promette il segretario Salvatore Auci, «purtroppo lo Stato è in ritardo nei concorsi, ma in passato i vincitori entravano comunque in ruolo l’anno successivo. Mai il Ministero, prima di quest’anno, dava loro la cattedra in pieno anno scolastico. Senza contare che gli studenti avrebbero diritto alla continuità d’insegnamento».
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