Posa della prima pietra del ponte sul Campea, va avanti il progetto del Cammino Unesco
Lunedì 12 settembre l’attesa cerimonia al confine tra Farra di Soligo e Follina. Per l’intero percorso da 52 chilometri occorrerà attendere primavera
FRANCESCO DAL MAS
CONEGLIANO. Eccolo il nuovo cantiere del ponte dell’Unesco. Sembra, per ampiezza, quello di una strada in costruzione. Si tratterà, invece, di un transito pedonale da una parte all’altra del torrente Campea, che prende il nome dall’omonimo borgo. E s’inserisce nel cammino delle Colline Unesco, per troppa comodità definite Colline Prosecco.
Alla posa della prima pietra, come per le grandi opere infrastrutturali, interverrà il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. E non solo lui, anche Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline Unesco di Conegliano e Valdobbiadene. E poi, Marco Taccini, presidente di Veneto Strade, Mattia Perencin, sindaco del Comune di Farra di Soligo, Luca Zanta, vicesindaco del Comune di Follina. L’appuntamento è lunedì 12 settembre, alle 11.30. La nuova passerella ciclopedonale, finanziata da Regione Veneto e a cura di Veneto Strade, è sita tra i comuni di Farra di Soligo e Follina. Il Prosecco, rigorosamente Docg, si materializzerà nelle bollicine del brindisi.
L’opera, che ha previsto un attento studio strutturale ed architettonico, in modo da inserirsi nell’ambito naturalistico in modo armonioso e in modo da ridurre al minimo la manutenzione, non ha solo un valore infrastrutturale, ma punta anche a incrementare quel turismo slow e ciclo-pedonale, che rappresenta un modo diverso di fruizione di un territorio e un modello per i prossimi anni.
Buona parte del percorso in 4 tappe da Vidor a Vittorio Veneto, lungo 52 km, potrà essere compiuto, infatti, anche in bicicletta, quindi l’itinerario dovrà rispettare tutti i vincoli di sicurezza.
Il presidente Zaia è atteso lunedì all’annuncio dell’avvio del Cammino che, per la verità, doveva essere pronto ancora la scorsa primavera, con l’inaugurazione rimandata di mese in mese. Il tracciato esiste già. I sentieri ci sono da decine d’anni. Le guide pure. L’Associazione Colline Unesco ha dato organicità ad un Cammino che è stato immaginato in chiave anche culturale e sociale. Le tappe, infatti, sono state collocate là dove nei pressi si può trovare la necessaria ricettività, di ristorazione e di albergaggio.
Zaia l’ha paragonato al Cammino di Santiago, che è anzitutto di carattere religioso. Anche il Cammino dell’Unesco porta i nuovi pellegrini non solo presso le cantine, ma anche in visita alle chiese monumentali, a musei, a palazzi storici. Proprio per questo si è preferito non solo chiamarlo “del Prosecco”. È possibile che una parte del Cammino sarà pronta la prossima primavera. Il Cammino, inoltre, avrà delle varianti, una, in particolare, tra Conegliano e il passaggio del percorso da Tarzo. Conegliano come porta principale dell'Unesco, almeno sul piano infrastrutturale. È pur vero che il treno sale anche fino a Vittorio Veneto. Dall'altra parte, si ferma a Cornuda, da dove sarà facile raggiungere Vidor.
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