Cento imprenditori a cena con Crosetto: così Fratelli d’Italia corteggia i big della provincia di Treviso
Appuntamento mercoledì sera al Gambrinus. Tanti nomi illustri: ci sarà anche il mondo del prosecco da sempre zaiano. Ecco tutte le indiscrezioni
ANDREA PASSERINI
TREVISO. Appuntamento mercoledì sera al Gambrinus di San Polo. A tavola Guido Crosetto, braccio destro di Giorgia Meloni, il gigante, uno dei più ascoltati consiglieri della leader che punta la prima poltrona di palazzo Chigi, e che presiede la federazione delle imprese legate al settore difesa, aerospazio e sicurezza, l’Aiad.
E un centinaio di imprenditori trevigiani, nutrita rappresentanza del motore di quella che è tuttora la locomotiva di un Nordest forse meno lanciato, ma che resta ai vertici nazionali per produzione ed esportazioni, territorio strategico dell’economia italiana. Massimo il riserbo del partito sul convivio, che conferma però come Giorgia Meloni voglia presentarsi agli imprenditori del Nordest, con le sue ricette, non solo economiche. «Crosetto piace», dicono al partito, nella sede cittadina di Fratelli d’Italia, a porta San Tomaso. Il coordinatore nazionale è imprenditore nel settore metalmeccanico per l’agricoltura, in Piemonte, e ha via via ampliato i suoi interessi anche nel turismo e nel commercio.
Parla il linguaggio degli imprenditori, dunque. E non a caso Meloni lo invia nella terra dell’impresa e della Pmi, delle partite Iva, per toccare le corde di un mondo sin qui poco sintonizzato sulla destra, come sulla sinistra, e molto moderato nell’anima.
Inevitabile la caccia al toto-nomi: chissà se sarà della partita Matteo Zoppas, da mesi ricercatissimo da Fratelli d’Italia. Difficile se non improbabile: fin qui ha sempre declinato ogni offerta e avance. Potrebbe esserci Piero Garbellotto, presidente dell’Imoco, già candidato sindaco a Conegliano dell’alleanza FdI-Lega, che proprio in riva al Piave era stato notato fra i convitati di Giorgia Meloni.
Più sicuro il dominus del Montello, Ermenegildo Giusti, l’imprenditore emigrante di ritorno che ha creato un piccolo impero vinicolo. Invitato anche Mosole, re della ghiaia. E potrebbe spuntare anche Furio Bragagnolo.
FdI, stavolta, ha voluto invitare rappresentanze da ogni zona della nostra provincia – delegando i suoi riferimenti territoriali, dal consigliere regionale Razzolini al vicesindaco di Montebelluna Borgia; dai sindaci Pitton a Della Pietra; da Paulon a Fantuzzi, anch’essi primi cittadini – con l’obiettivo di parlare a tutti i settori produttivi della Marca. E dunque, mobilieri e gradi nomi del sistema Prosecco; la cartotecnica e l’agroalimentare; l’occhialeria e la plastica; il tessile e lo sportsystem del Montebellunese.
Giocheranno in casa sia Marina Marchetto Aliprandi, imprenditrice opitergina destinata a entrare in Senato perché blindata nel proporzionale, che Gloria Paulon, sindaco di Segusino, anch’essa capitana d’industria con fatturato da 40 milioni di euro, che ha da poco preso la tessera dopo esser stata eletta e rieletta come candidata civica.
«Abbiamo dovuto mette un tetto agli inviti, l’interesse è forte», dice il commissario provinciale Giuseppe Montuori, che sarà presente con il coordinatore veneto Luca De Carlo e gli altri candidati alle politiche, i sindaci e gli amministratori (solo Nordio mancherà, assente giustificato).
Un convivio che riporta alla memoria altre cene o convegni che hanno puntato dritto agli imprenditori della Marca trevigiana. Quelli che Grillo e Casaleggio ebbero nel 2013, grazie all’ambasciatore David Borrelli (oggi approdato in FdI); quelli di Prodi con l’amico Clarimbaldo Tognana e gli altri industriali trevigiani di area Ulivo.
Ma le urne hanno poi dimostrato che il mondo dell’impresa, a queste latitudini, ha sempre premiato il superliberismo di Berlusconi (quel pienone di Tremonti al Palaverde... ma oggi anch’egli è nel partito della Meloni, al punto da essere un potenziale premier se la leader scegliesse di fare un passo indietro).
C’è stato a suo tempo anche l’entusiasmo per Matteo Renzi, all’assemblea alle Bandie, applauditissimo. Ma tutti questi flash, oggi, sembrano tutti sbiaditi ricordi.
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