In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Aeroporto di Treviso, studio sulla salute dei residenti: l’Ulss indaga su polveri sottili e rumore

Il progetto, in collaborazione con Arpav ed Enac, verificherà eventuali correlazioni con patologie e anomalie respiratorie

Valentina Calzavara
2 minuti di lettura
Un aereo in fase di atterraggio al Canova passa sopra le case di Quinto: l’Ulss analizzerà la salute dei residenti delle aree a ridosso dello scalo 

TREVISO. Al via uno studio epidemiologico sulla salute della popolazione che risiede vicino all’aeroporto Canova di Treviso per valutare l’impatto delle emissioni inquinanti dello scalo. Si tratta di un’analisi che durerà tre anni e andrà ad approfondire gli eventuali effetti dell’inquinamento atmosferico sull’uomo, in particolare i livelli di rischio cancerogeno da benzo(a)pirene, polveri sottili (Pm 2.5) e particolato secondario frutto della presenza del Canova lungo la Noalese.

LA RICERCA

Le emissioni dello scalo trevigiano saranno rapportate all’incidenza di malattie eventualmente correlabili all’attività aeroportuale, per valutare anomalie legate a patologie respiratorie e cardiovascolari, asma bronchiale e tumori polmonari tra chi vive nella zona. Saranno l’Ulss 2 Marca Trevigiana insieme e Arpav a condurre lo studio sullo stato di salute della popolazione che abita in prossimità dello scalo aeroportuale andando a valutare i dati su mortalità, ricoveri ospedalieri, consumi farmaceutici, prestazioni specialistiche ambulatoriali e registro tumori. Dall’approfondimento dei risultati si capirà l’eventuale presenza di picchi fuori norma di malattie e decessi in quell’area rispetto ad altre.

PAESI E QUARTIERE COINVOLTI

Nell’operazione sarà coinvolta la popolazione di otto comuni interessati dal sorvolo, che si trovano sulle rotte di atterraggio e decollo: Treviso, Quinto, Zero Branco, Morgano, Preganziol, Casier, ma anche Trebaseleghe e Piombino. Una maxi-area di indagine all’interno della quale verrà estratto un campione casuale di cittadini, suddivisi per sesso ed età, da cui raccogliere informazioni su stili di vita e patologie.

Il territorio è stato suddiviso in porzioni e gli abitanti in due gruppi. Il primo, chiamato “gruppo studio”, sarà oggetto di maggiore attenzione, al suo interno rientrano i residenti dei quartieri di Canizzano, Sant’Angelo, San Giuseppe e San Lazzaro a Treviso, Quinto (escluse la frazione di Santa Cristina e la zona della biblioteca comunale) e il piccolo borgo di Sant’Antonio a Zero Branco. Mentre il resto della popolazione fungerà da “gruppo di controllo” per il raffronto delle informazioni raccolte.

«Dopo la ricerca e la valutazione dei dati in letteratura» spiega l’azienda sanitaria trevigiana, il progetto entrerà nella fase 2: «Sarà effettuato uno studio di record linkage che prevede la stima della prevalenza delle patologie per cui viene ipotizzata una possibile relazione con la vicinanza ad un aeroporto in una coorte storica di residenti dei comuni interessati».

INDAGINI FINO AL 2025

Il modello scelto dall’Ulss 2 e condiviso con Aertre Spa (concessionario dell’aeroporto di Treviso), su richiesta dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac), andrà ad approfondire le dispersioni di inquinanti considerando tutte le possibili sorgenti di emissione del Canova: il traffico aereo, quello stradale collegato all’aeroporto, gli impianti di riscaldamento dei terminal e i mezzi di assistenza degli aeromobili.

L’intesa sul metodo di approfondimento, firmata dall’ingegner Davide Bassano per Aertre e dal dottor Mauro Ramigni, direttore dell’Epidemiologia dell’Ulss 2, è stata realizzata consultando un lavoro simile, svolto dalla Asl di Bergamo sull’aeroporto di Orio al Serio. Una volta ultimata l’indagine sul Canova, nel 2024, i risultati andranno a ingrossare il faldone di documenti che servono all’ottimizzazione del Canova da qui al 2030. Tra gli aspetti che sono stati oggetto di indagine: rumori, atmosfera, ambiente idrico e acque in falda, salute pubblica, impatto degli aeromobili sulla fauna selvatica e fenomeno del “vortex strike”, cioè i danni che subiscono le abitazioni private a causa dei voli a bassa quota.

I commenti dei lettori